Regolarizzazione, “La maggioranza dei lavoratori non ha ancora il permesso di soggiorno”

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Continua a far discutere la regolarizzazione dei lavoratori stranieri, fortemente voluta dal ministro per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, e introdotta dal governo Conte con l’obiettivo di salvare alcuni settori produttivi (su tutti l’agricoltura, ndr) e far emergere tantissime persone dal lavoro nero.

Come noto, la regolarizzazione si è fermata a 207.542 richieste, un numero decisamente inferiore a quello auspicato dall’esecutivo (che parlava di 600.000, ndr). Se da una parte le domande giunte dal settore domestico sono state moltissime (l’85% del totale, ndr), dall’altra non si può non parlare di “flop” per il settore agricolo, con il 15% di domande.

Ma l’aspetto ancora più grave, stando all’ultima denuncia dell’Unione Sindacale di Base (USB), è che tantissimi di quei lavoratori stranieri che hanno presentato la domanda non hanno ancora ottenuto il permesso di soggiorno, nonostante siano passati praticamente due mesi e mezzo dal termine ultimo del 15 agosto.

Per questo l’USB parla di fallimento a tutto campo della sanatoria Bellanova, che non solo non raggiunge “la grande platea dei lavoratori stranieri costretti nell’illegalità dai Decreti Salvini” ma che nel 90% dei casi costringe gli stessi lavoratori a farsi carico delle tasse e dei contributi fissati per la sanatoria, dato che i datori di lavoro non ne vogliono affatto sapere.

“Dai nostri sportelli giunge forte la richiesta di un rafforzamento degli uffici delle prefetture per accelerare il disbrigo delle pratiche – scrive poi l’USB nella nota –  In alcune prefetture si parla infatti di convocazione dei datori di lavoro, per la concessione del permesso di soggiorno, nel giro di tre anni!”.

“Non è accettabile che un decreto legge, varato per affrontare un’emergenza – prosegue il comunicato sindacale – venga poi gestito dallo Stato con i tempi biblici della burocrazia amministrativa”.

Per questo, l’USB ribadisce la necessità di procedere immediatamente ad un rafforzamento degli uffici per gestire in maniera molto più celere le pratiche sul permesso di soggiorno, assumendo subito personale dedicato.

Inoltre, l’Unione Sindacale di Base chiede che il governo regolarizzi tutti i lavoratori stranieri presenti sul territorio italiano, “soprattutto nel momento in cui si ripropone incontrollata un’emergenza sanitaria che vede tuttora centinaia di migliaia di persone totalmente prive di assistenza”.

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