Niente pediatra per i bambini stranieri, il Tribunale condanna la Regione Veneto per discriminazione

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Il Tribunale di Venezia ha condannato la Regione Veneto e la Ulss 3 Serenissima per non aver fornito l’accesso gratuito al servizio di pediatria ad alcuni bambini stranieri.

E’ un grave caso di discriminazione, quello che viene raccontato dall’edizione odierna del Manifesto, che rileva come le discriminazioni sanitarie abbiano radici profonde.

Il quotidiano riporta infatti che i minori stranieri comunitari ed extracomunitari, che si trovano nel nostro Paese in maniera non regolare perchè figli di persone che non hanno il permesso di soggiorno, non possono iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale perchè non viene loro consentito di ottenere un codice fiscale.

Ciò significa che questi bambini non possono usufruire dell’assistenza di un pediatra: per loro le uniche prestazioni sanitarie possibili sono quelle fornite dal pronto soccorso.

Come spiega Maria Teresa Laurina, mediatrice culturale del Poliambulatorio Emergency di Porto Marghera, l’impossibilità di accedere ai servizi pediatrici è una situazione molto grave non solo perchè impedisce di curare chi ha patologie, ma anche sul piano della prevenzione.

“Assistere i bambini – afferma al Manifesto la mediatrice culturale – significa anche non lasciare sole le famiglie, e soprattutto le mamme, su questioni fondamentali come l’alimentazione o le vaccinazioni”.

E’ stato proprio il Poliambulatorio di Porto Marghera a rilevare una condotta discriminatoria da parte delle istituzioni pubbliche, come evidenziato anche dall’avvocato Marco Paggi, dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi).

Carattere discriminatorio che è stato riconosciuto dal tribunale veneziano, che ha condannato entrambi gli enti ad istituire un servizio ambulatoriale dedicato e modificare le linee guida dei servizi sanitari.

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