Ius Scholae, il 52% degli italiani è d’accordo: cosa dice il sondaggio Swg

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In queste settimane non si discuterà alla Camera di Ius Scholae, ovvero della proposta di legge su cui converge l’intero centrosinistra – PD, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali, Italia Viva – e che trova aperture anche da parte di Forza Italia.

Lo Ius Scholae, infatti, è un testo sulla riforma della legge sulla cittadinanza che consentirebbe l’acquisizione della cittadinanza italiana al minore straniero che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età e che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni nel nostro Paese.

Il requisito per ottenere la cittadinanza consiste nell’aver frequentato regolarmente per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale triennale o quadriennale idonei al conseguimento di una qualifica professionale.

Una misura che tuttavia non trova il favore di Lega e Fratelli d’Italia, che hanno già chiaramente espresso il loro parere negativo allo Ius Scholae, promettendo battaglia in Parlamento. Il calendario è fitto, pertanto la discussione potrebbe slittare a settembre. Ma cosa ne pensano gli italiani?

L’ultimo sondaggio condotto da Swg sulla proposta di legge rivela che il 52% degli italiani è favorevole alla concessione della cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano completato un ciclo di studi di 5 anni, anche se non sono nati in Italia. Una percentuale che diventa dell’86% negli elettori del Partito Democratico ed è piuttosto alta anche tra i votanti del Movimento 5 Stelle (60%).

Il 45% di coloro che votano Lega dice no, mentre i contrari tra i votanti di Fratelli d’Italia sono il 67%.

I favorevoli ritengono che chi cresce nel nostro Paese debba esserne cittadino a tutti gli effetti (il 45% la pensa così), mentre il 34% di coloro che sono d’accordo ritiene che lo Ius Scholae diminuirebbe i conflitti.

I contrari, invece, pensano che non sia sufficiente un titolo scolastico per condividere cultura e tradizioni (opinione del 44% degli intervistati tra coloro che dicono no); per il 36% vi sarebbero già abbastanza tutele per gli stranieri, mentre per il 33% è italiano solo chi nasce nel nostro Paese.

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