False assunzioni e matrimoni combinati per il permesso di soggiorno: 7 indagati

L’indagine condotta dalla Squadra Mobile e dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Padova ha portato a sette persone indagate e alla scoperta di un sistema truffaldino messo in piedi per garantire l’ottenimento del permesso di soggiorno.

In particolare, per avere accesso alla documentazione che consente di rimanere regolarmente sul territorio italiano venivano realizzate decine di assunzioni che si sono rivelate completamente fasulle; inoltre, le forze dell’ordine hanno individuato anche alcuni matrimoni fittizi.

Tutto è partito da un numero fin troppo elevato di dichiarazioni di assunzione per le stesse società, che oltretutto non corrispondevano alle attività che svolgono le medesime aziende. I controlli hanno portato a scoprire un numero molto alto di assunzioni illegali tra il 2019 e il 2021: la maggior parte delle persone coinvolte è composta da cittadini extracomunitari di origine asiatica e africana, come riportato anche da Rainews.

Ad un cittadino albanese è stata fatta sposare una donna di nazionalità cinese solo per consentirgli di ottenere il permesso di soggiorno. E’ stato proprio l’uomo, una volta scoperto l’inganno, a presentare un esposto all’Ordine degli Avvocati e poi alla Polizia.

Nell’indagine è emerso anche che una donna cinese costringeva sue connazionali a prostituirsi in alcuni appartamenti che erano solo all’apparenza dei centri massaggi (uno a Padova e l’altro a Codroipo, in provincia di Udine). Per questo è stata accusata di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

La perquisizione effettuata lo scorso mese di febbraio a casa della donna cinese ha fatto emergere anche diversi passaporti e carte di identità di connazionali cinesi, oltre che certificati anagrafici di alcuni uomini italiani. La truffatrice, grazie agli importanti introiti, stava programmando l’apertura di tre nuovi “centri massaggi” assieme ad alcuni investimenti finanziari.