DL immigrazione, i primi dettagli della bozza in arrivo in CdM: permessi di soggiorno convertibili in permessi lavoro

regolarizzazione migranti

Cominciano a trapelare alcuni dettagli del decreto legge sull’immigrazione che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri nella prossima seduta.

Adnkronos ha infatti reso note le misure che verrebbero introdotte con il nuovo DL, a cominciare dalla trasformazione di buona parte dei permessi di soggiorno, nuovamente convertibili in permessi di lavoro.

Ma quali sono i permessi di soggiorno interessati da questa possibile conversione?

Stando alla bozza citata da Adnkronos, si tratta di quelli ‘‘per protezione speciale”, per ”calamità’‘, per “residenza elettiva’‘, per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide’‘, per ‘‘attività sportiva”, ”per lavoro di tipo artistico’‘, ”per motivi religiosi”, ”per assistenza minori”.

Naturalmente, come precisato anche nel testo del decreto legge, le conversioni possono essere esaminate “ove sussistano i requisiti”.

Nel nuovo DL immigrazione, che il governo spera di poter approvare già nel prossimo Consiglio dei Ministri, viene inoltre specificato che non sono ammessi “il respingimento o l’espulsione o l’estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti”.

“Nella valutazione di tali motivi – si apprende – si tiene conto anche dell’esistenza, in tale Stato, di violazioni sistematiche e gravi di diritti umani”.

“Non sono altresì ammessi il respingimento o l’espulsione o l’estradizione di una persona verso uno Stato – si legge ancora nella bozza – qualora esistano fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, a meno che esso non sia necessario per ragioni di sicurezza nazionale ovvero di ordine e sicurezza pubblica”.

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