Decreto sicurezza, la Casellati assegna l’esame del testo anche alla commissione Giustizia (presieduta dalla Lega). PD, M5S e LeU in rivolta

Con l’approvazione alla Camera del nuovo Decreto Sicurezza la maggioranza giallorossa aveva superato il primo scoglio, in attesa del passaggio al Senato.

Tuttavia, tra le forze politiche che sostengono il governo Conte persisteva una certa diffidenza nelle scorse ore.

Non tanto per i numeri al Senato, che non sono quelli rassicuranti della Camera ma non dovrebbero comunque creare problemi (salvo nuove frizioni interne, ndr), quanto per i tempi necessari all’approvazione definitiva: la misura, infatti deve essere approvata entro il 20 dicembre, giorno in cui è prevista la decadenza. 

I tempi ci sarebbero, ma non bisogna fare i conti senza l’oste, che in questo particolare momento prende le sembianze del centrodestra, o meglio, della presidente del Senato, Elisabetta Casellati. 

La numero uno di Palazzo Madama, infatti, ha deciso di far esaminare il testo del decreto sicurezza non solo dalla Commissione Affari Costituzionali, ma anche dalla Commissione Giustizia, presieduta da Andrea Ostellari (Lega).

Una decisione che ha mandato su tutte le furie i partiti di maggioranza, convinti che quello della Casellati non sia un puntiglioso tecnicismo, ma una vera e propria strategia per ostacolare il provvedimento.

Come noto, l’intero centrodestra – anche Forza Italia, che si è unita alle proteste alla Camera di Lega e Fratelli d’Italia, ha votato contro – contesta fortemente le profonde modifiche introdotte nel nuovo decreto, che va ad eliminare buona parte della precedente misura, ovvero i decreti sicurezza dell’ex responsabile del Viminale, Matteo Salvini.

Il presidente della Commissione Affari Costituzionali, Dario Parrini (PD), ha definito la decisione della Casellati “incomprensibile e sconcertante”, ribadendo che avrebbe chiesto spiegazioni alla Presidente del Senato.

Il capogruppo “Dem” in commissione Giustizia, Franco Mirabelli (PD), ha rincarato la dose, affermando che la Casellati ha una visione “interventista” del suo ruolo e che ha di fatto “ceduto alle pressioni leghiste”.

Forti critiche anche da Liberi e Uguali e dal Movimento 5 Stelle. I pentastellati chiedono che il provvedimento “venga riassegnato esclusivamente alla commissione Affari costituzionali nel rispetto dell’abituale organizzazione dei lavori parlamentari”.

Il centrodestra si compatta attorno alla Casellati, sottolineando che la doppia assegnazione è logica per “naturale e ovvia competenza per materia”.

Come andrà a finire?

La maggioranza giallorossa sa bene di non avere troppo tempo a disposizione: l’opposizione, dal canto suo, gioca anche con il cronometro.

error: Content is protected !!