Una nuova legge sulla cittadinanza ? meglio lo Ius Culturae rispetto allo Ius Soli secondo il Ministro Bonetti

Cittadinanza Ius Soli ? No, meglio lo ius culturae secondo Elena Bonetti

Per Bonetti il punto di caduta è il cosiddetto “ius culturae”, ovvero la cittadinanza per i ragazzi figli di immigrati che abbiamo completato un ciclo scolastico ma anche un percorso sportivo.

Oggi il Paese deve fare un passo in avanti. Se vogliamo ripartire dobbiamo tutti lavorare affinché questo accada: questo è la cittadinanza. L’occasione è favorevole, perché proprio ora stiamo ricostruendo il nostro essere “noi”, comunità. Le Olimpiadi sono state un esempio.

Una iniziativa parlamentare sulla cittadinanza già c’era. Si era trovata una mediazione alla Camera nel 2015, premier Renzi, e poi si è bloccata al Senato. Adesso il governo può aiutare, però sono le Camere a dovere riprendere la proposta.

Il modello è lo ius culturae, perché la cittadinanza si costruisce attraverso l’educazione. A scuola, ma anche nelle attività di educazione non formale come lo sport.

La legge sulla cittadinanza non diventi una bandierina per le amministrative

Proprio perché è un tema che riguarda un milione e centomila ragazzi in attesa di dirsi italiani non solo di fatto ma anche di diritto, la legge sulla cittadinanza non diventi una bandierina per le amministrative né a destra né a sinistra.

Per approvare una legge come lo ius culturae siamo tutti chiamati a responsabilità inedite, anche la politica deve fare un balzo di maturità.

Come modellare la cittadinanza per ius soli sportivo

La cornice è lo ius culturae, in cui l’educazione, inclusa quella sportiva, ha il suo riconoscimento.

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