La Danimarca revoca il permesso di soggiorno ai rifugiati siriani. Ira dell’Europa

danimarca siriani permesso di soggiorno rifugiati revocato

La Danimarca ha deciso di revocare i permessi di soggiorno ai rifugiati siriani. E’ la prima volta che un Paese europeo adotta questa posizione, e non è certo un caso se la decisione di Copenaghen sta suscitando disapprovazione e sdegno nel resto del Vecchio Continente. 

Stando a quanto affermato dal governo danese, la Siria non sarebbe più un paese a rischio, pertanto non ci sarebbe motivo di accogliere le richieste di rinnovo dello status di residenza temporanea. Per farla breve, i rifugiati siriani possono (anzi, devono) tornarsene a casa. 

La richiesta di rinnovo è stata negata a 189 siriani: per loro, la scelta del governo danese si è rivelata un’autentica mazzata. 

Charlotte Slente, segretario generale del Consiglio danese per i rifugiati, ha affermato che le nuove regole della Danimarca per i siriani equivalgono a “un trattamento poco dignitoso”.

“Il Consiglio danese per i rifugiati non è d’accordo con la decisione di ritenere l’area di Damasco o qualsiasi area in Siria sicura per il ritorno dei rifugiati – fa sapere Slente – L’assenza di combattimenti in alcune aree non significa che le persone possano rientrare nel Paese in sicurezza. Né l’ONU né altri paesi ritengono Damasco sicura”. 

Dopo 10 anni di un conflitto a dir poco atroce, Bashar al-Assad ha ripreso il controllo della maggior parte della Siria e gli scontri in prima linea sono limitati al nord del Paese. Tuttavia, fa ancora molto discutere l’utilizzo della polizia segreta da parte di Assad. 

I rami dell’intelligence del regime hanno arrestato, torturato e “fatto sparire” più di 100.000 persone dallo scoppio della guerra nel 2011. Secondo Human Rights Watch, le detenzioni arbitrarie sono particolarmente diffuse nelle aree precedentemente controllate dai ribelli che hanno firmato accordi di riconciliazione con Damasco.

Inoltre, le aree sotto il regime sono fortemente instabili. Praticamente da nessuna parte è avvenuta una ricostruzione in seguito ai disastri causati dalla guerra, servizi come acqua ed elettricità sono scarsi e il crollo della sterlina siriana lo scorso anno ha fatto lievitare i prezzi del cibo del 230%.

La Danimarca ha 5,8 milioni abitanti, di cui 500.000 immigrati e 35.000 siriani. L’ascesa del partito popolare danese di estrema destra negli ultimi anni ha messo in discussione i principi di tolleranza e apertura che hanno sempre caratterizzato il Paese nordico. La coalizione di centrosinistra al governo, guidata dai socialdemocratici, è in competizione con la destra per i voti della classe operaia. 

Il governo danese ha anche offerto un finanziamento di circa 25.000 euro a persona per coloro che decideranno di rimpatriare volontariamente. Tuttavia, proprio perché preoccupati per la loro sicurezza, nel 2020 solo 137 rifugiati hanno accettato l’offerta.

“La politica del governo sta funzionando e non mi tirerò indietro, non accadrà”: sono le parole del ministro dell’immigrazione, Mattias Tesfaye. “Abbiamo chiarito ai profughi siriani che il loro permesso di soggiorno è temporaneo e che il permesso può essere revocato se il bisogno di protezione cessa di esistere”. 

 

error: Content is protected !!