Ingressi fuori quota degli sportivi extracomunitari

Fuori quota stabiliti gli ingressi per il 2022 e 2023

L’articolo 27 comma 5-bis del Testo Unico Immigrazione (cd. flussi fuori quota) prevede che con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, su proposta del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), sentiti i Ministri dell’interno e del lavoro e delle politiche sociali, è determinato il limite massimo annuale d’ingresso degli sportivi stranieri che svolgono attività sportiva a titolo professionistico o comunque retribuita, da ripartire tra le federazioni sportive nazionali.

Tale ripartizione è effettuata dal CONI con delibera da sottoporre all’approvazione del Ministro vigilante.

Con la stessa delibera sono stabiliti i criteri generali di assegnazione e di tesseramento per ogni stagione agonistica anche al fine di assicurare la tutela dei vivai giovanili.

Ingressi stagione agonistica 2022/2023

Per la stagione agonistica 2022/2023, il limite massimo d’ingresso degli sportivi stranieri proveniente da Paesi non appartenenti alla Comunità Europea, che svolgeranno attività sportiva a titolo professionistico o comunque retribuita, è determinato complessivamente in n. 1200 unità da ripartire tra le Federazioni sportive nazionali.

È quanto stabilisce il DPCM firmato lo scorso 12 settembre dalla Sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Valentina Vezzali.

Quelli degli sportivi extra Ue rientrano tra i cosiddetti ingressi “fuori quota”, slegati dalla programmazione annuale dei flussi per lavoro autonomo o subordinato.

Così come prevede l’articolo 27, comma 5-bis del dlgs n. 286/1998, anche quest’anno il limite massimo è stato proposto dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano, i ministeri dell’Interno e del Lavoro e delle Politiche Sociali non hanno fatto osservazioni e quindi è stato definito per decreto dal governo.

Le 1200 quote verranno ripartite dal CONI tra le diverse federazioni

Oltre che per far arrivare in Italia atleti dall’estero, serviranno anche a contrattualizzare atleti che sono già in Italia con un permessi di soggiorno per sport, per lavoro o per motivi familiari, i quali quindi possono essere tesserati solo nell’ambito delle quote fissate.

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