I discendenti di emigrati italiani ottengono molto più facilmente la cittadinanza italiana rispetto ai nati in Italia da stranieri

cittadinanza italiana suarez 3 ottobre piazza

Acquisire la cittadinanza italiana per coloro che nascono nel nostro Paese da genitori stranieri è più difficile rispetto a quelli che sono discendenti di emigrati italiani ma sono nati all’estero, dove risiedono spesso in maniera stabile.

E’ il paradosso che emerge nel Dossier Statistico Immigrazione 2020, giunto alla trentesima edizione, realizzato dal Centro Studi Ricerche IDOS in partenariato con Confronti.

Il Dossier, che verrà presentato il prossimo 28 ottobre, mette in luce dei dati che non possono non far riflettere.

La legislazione italiana, si afferma nel report, “guarda al passato”, e stando ai numeri sembra essere davvero così, specialmente se consideriamo che dal 2012 ad oggi si sono registrati più di un milione di nuovi cittadini di origine straniera.

Prendendo in esame i dati relativi al 2019, le acquisizioni di cittadinanza da parte di stranieri residenti in Italia sono state in tutto 127.000, pari a 24 per ogni mille stranieri residenti.

Una cifra in crescita del 12,9% rispetto all’anno precedente, sebbene molto inferiore al 2016, quando si superarono le 200.000 acquisizioni.

Numeri che accertano come i percorsi di radicamento e stabilizzazione avanzino positivamente, anche se sono ancora tantissimi i minori figli di cittadini stranieri che vengono esclusi dalla cittadinanza italiana.

Basta esaminare i dati delle scuole per rendersi conto di come i due terzi di tutti gli studenti con cittadinanza straniera siano nati in Italia: eppure, la legislazione vigente impedisce loro di essere italiani a tutti gli effetti.

Al contrario, ci sono tanti nuovi cittadini che riescono ad ottenere la cittadinanza tramite “ius sanguinis”, ovvero tramite la discendenza da emigrati italiani, pur non avendo mai nemmeno visitato l’Italia.

“Nel 2019, sono state 9 mila le acquisizioni di cittadinanza per discendenza da avo italiano e 91 mila gli italiani nati all’estero da nostri concittadini lì residenti – si legge nel Dossier – Un quadro, quello descritto dai dati, che rispecchia un impianto legislativo ancorato più al passato dell’Italia, quale “grande paese di emigrazione”, che al suo presente di ‘importante paese di immigrazione'”.

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