Cessa status di rifugiato per gli ivoriani, l’UNHCR: “Agevolare rimpatrio volontario”

I cittadini della Costa d’Avorio non godranno più dello status di rifugiati a partire dal 30 giugno 2022. La cessazione è stata confermata dall’Alto Commissario ONU per i Rifugiati, Filippo Grandi, in occasione della 72a sessione annuale del Comitato Esecutivo dell’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati).

L’analisi approfondita della situazione attuale in Costa d’Avorio ha messo in evidenza un miglioramento significativo su una serie di aspetti. Sono stati infatti introdotti cambiamenti fondamentali e duraturi che hanno portato ad avere sicurezza e stabilità nel paese africano dopo le guerre civili del 2002-2007 e del 2011-2012 e i timori venutisi a creare tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 con le elezioni presidenziali e parlamentari.

La clausola di cessazione prevede che gli Stati agevolino il rimpatrio volontario dei cittadini ivoriani e la loro reintegrazione nel Paese d’origine, oltre ovviamente all’opportunità di ottenere un permesso di soggiorno illimitato o di acquisire la cittadinanza per naturalizzazione, specialmente per tutti quei soggetti che hanno già instaurato forti legami col proprio Paese di accoglienza.

Saranno esenti dalla cessazione i rifugiati che continuano a necessitare della protezione internazionale, che potranno esercitare il diritto tramite procedure che riflettano le tutele sancite dal diritto internazionale, come spiega la stessa UNHCR.

“Sono grato al governo della Costa d’Avorio e a quelli di Ghana, Guinea, Liberia, Mali, Mauritania e Togo, per essere stati di esempio – le parole di Grandi – mostrando la volontà politica di implementare una strategia globale volta a conseguire soluzioni a favore dei rifugiati ivoriani, alcuni dei quali vivono in contesti di migrazione forzata da decenni”.

Un sondaggio condotto proprio dall’UNHCR mostra come il 60% dei rifugiati ivoriani desidera fare ritorno in Costa d’Avorio. Il 30% si mostra indeciso, mentre il 10% avrebbe deciso di rimanere nel proprio Paese d’accoglienza. Ad oggi, sempre stando ai dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel mondo ci sarebbero circa 91.000 rifugiati e richiedenti asilo ivoriani, di cui 22.000 in Europa.

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