Caso Suarez, Feltri sbotta: “Siamo pieni di stranieri che parlano come Bingo Bongo”

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Il caso Suarez continua a far discutere. Come noto, la Procura di Perugia ha fatto sapere che tra gli indagati c’è anche Fabio Paratici, attuale CEO della Juventus.

I fatti sono noti, ovvero l’esame farsa sostenuto dall’attaccante uruguaiano, ex Barcellona ma ora all’Atletico Madrid, per ottenere la cittadinanza italiana e facilitare il suo passaggio in maglia bianconera (la Juve ha poi virato su altri obiettivi).

Secondo la Procura, Paratici sarebbe indagato perchè avrebbe fornito false dichiarazioni ai pm. Per farla breve, durante l’interrogazione dello scorso 11 novembre, il CEO della Juve avrebbe detto a Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, di non aver mai contattato personaggi politici e delle istituzioni.

A quanto pare non è così, dato che sarebbe emersa una sua telefonata a Paola De Micheli, ministra dei Trasporti, che Paratici sostiene di conoscere fin da quando erano ragazzi.

In attesa di capire come evolverà la posizione di Paratici (e anche della Juventus), altri personaggi di spicco dicono la loro sulla vicenda. Tra questi c’è Vittorio Feltri, che in un editoriale pubblicato su Libero non ha usato giri di parole, come è nel suo stile.

Secondo Feltri non ci sarebbe alcuna indecenza. “In fondo Suarez non sarebbe venuto dalle nostre parti per tenere conferenze letterarie, bensì solo per segnare dei gol, la cosa che sa fare meglio nella vita – scrive Feltri – Anziché lasciar correre, qualcuno si è indignato con i professori generosi e di buon senso, e la magistratura, che rischiamo ogni sera rincasando di trovare sotto il letto a spiarci, ha avviato una inchiesta giudiziaria”.

Ma non è tutto, perchè Feltri rincara la dose: “Faccio notare che la penisola è piena zeppa di stranieri che parlano come Bingo Bongo ai quali nessuno torce un capello – si legge nell’editoriale – Poveracci che tirano a campare di espedienti e spesso delinquono perché non hanno alternative. Li sopportiamo benché mantenerli costi caro. Poi giunge un campione che può essere utile e lo cacciamo in quanto ritenuto indegno. Siamo fuori di testa”.

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