Calano gli studenti con cittadinanza non italiana, è la prima volta dal 1983: tra le cause c’è il Covid

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Gli studenti con cittadinanza non italiana nelle scuole del nostro Paese sono diminuiti di 11.000 unità rispetto all’anno precedente. Un dato rilevante, se si pensa che non veniva registrato un calo in tal senso addirittura dal 1983/1984.

E’ quanto emerso nel report pubblicato dal ministero dell’Istruzione, che precisa come gli studenti con cittadinanza non italiana siano in tutto 865.388. Ma non è questo l’unico aspetto che allarma.

Dal report, infatti, emerge anche che le coppie di origine migratoria hanno ormai intrapreso la strada tracciata da quelle italiane: sono sempre meno, infatti, i bambini migranti che nascono nel nostro Paese.

Non ci sono solo dati negativi nel report pubblicato dal Ministero dell’Istruzione. Ad esempio, come riporta anche il Fatto Quotidiano, l’82,1% di coloro che ottengono un diploma alle medie decide poi di proseguire gli studi iscrivendosi alle scuole superiori. 

Ma da cosa può dipendere la diminuzione degli studenti migranti, considerando che da quasi 40 anni non veniva registrata una flessione su questo aspetto?

Nel report del Ministero dell’Interno si prova a fare luce su quelle che possono essere le motivazioni. “Alcune caratteristiche di questa flessione, infatti, lasciano pensare che essa possa essere transitoria e che la pandemia e gli effetti da essa innescati, possano aver svolto un ruolo nel calo della presenza degli studenti con cittadinanza non italiana – si legge nella relazione – In particolare nella Scuola dell’infanzia il calo può essere stato assecondato dal carattere non obbligatorio della frequenza scolastica nella fascia di età infantile”.

L’altro dato è quello relativo al calo del numero dei bambini migranti partoriti in Italia. Nella scuola primaria si registra una diminuzione di circa 13.000 unità, mentre nella primaria il calo è di circa 8.000 persone. Probabilmente anche i nuclei familiari che arrivano in Italia scelgono di fare come gli italiani, ovvero non allargare troppo la propria famiglia.

Il maggior numero di ragazzi migranti si registra in Lombardia, con 220.771 studenti, più di un quarto del totale presente nel nostro Paese (25,5%).

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