Regolarizzazione al palo, in duemila in piazza a Napoli: “Accelerare le procedure”

protesta napoli migranti

La situazione di stallo in cui si trova la stragrande maggioranza delle domande di regolarizzazione pervenute al Viminale sta portando inevitabilmente ad una serie di proteste da parte delle organizzazioni e dei sindacati.

Come noto, delle 207.000 domande giunte al Ministero dell’Interno in occasione della sanatoria fortemente voluta dall’ex ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, sono pochissime le richieste che sono giunte a completamento, con la consegna del permesso di soggiorno al lavoratore straniero.

Difficoltà burocratiche e mancanza di personale sono tra le motivazioni principali di questo “blocco”, denunciato continuamente da organizzazioni e dai promotori della campagna “Ero Straniero”.

Per questo, i lavoratori stranieri hanno deciso di scendere in piazza per farsi sentire e per chiedere una velocizzazione nello smaltimento di queste pratiche. Un’accelerazione importantissima non solo per consentire a decine di migliaia di persone di poter emergere dal lavoro nero, ma anche dare la possibilità agli stessi di poter ricevere il vaccino anti-Covid.

In duemila si sono radunati davanti alla prefettura di Napoli, come racconta anche il Fatto Quotidiano, per protestare contro questo “impasse” che sta mettendo a rischio il futuro di moltissimi migranti.

D’altronde, proprio a Napoli i numeri sono decisamente insufficienti. Su oltre 19mila domande le persone convocate non arrivano nemmeno a cento. Per questo il Movimento migranti e rifugiati ha deciso di protestare, ottenendo l’impegno della prefettura a fissare un appuntamento con l’ufficio immigrazione per discutere proprio del permesso di soggiorno d’emergenza, che deve essere valido non solo per i lavoratori del settore agricolo (braccianti) e domestico (colf o badanti), ma anche per tutti gli altri.

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