Maglietta rossa per i migranti, solidarietà e porti aperti

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Una maglietta rossa, la campagna di Libera

L’associazione Libera il 7 luglio scorso, ha lanciato l’iniziativa una maglietta rossa per i migranti, Don Ciotti ha invitato tutti ad indossare il capo di abbigliamento della nuance prescelta, per le strade, nelle case e sui social network, per protesta e riflessione, contro la perdita di umanità nei confronti dei migranti.

La maglietta rossa: Aylan Kurdi e le altre vittime dell’indifferenza

Come tutti sanno, i migranti indossano giubbotti salvagente rossi, i bimbi magliette rosse, come quella indossata dal bimbo di 3 anni, Aylan Kurdi, ritrovato anni fa, su una spiaggia della Turchia, morto annegato.

Il rosso inoltre, è un segnale di stop, riconosciuto internazionalmente, proprio per questo i presidenti di Arci, Anpi, Libera e Legambiente, invitano ad indossarla in segno di solidarietà e per un’accoglienza sicura.

Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale del Gruppo Abele e dell’ Associazione Libera, Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente, Francesca Chiavacci, Presidente Arci, Francesco Viviano, giornalista e Carla Nespolo, Presidente Anpi, affermano in una nota comune che il rosso ci chiede di fermarci subito, di darci da fare e di impegnarci.

Di rosso erano vestiti i bambini annegati pochi giorni fa davanti alle coste della Libia, di rosso era vestito il bimbo morto annegato nel 2015 in Turchia e di rosso vengono vestiti i bimbi a bordo dei gommoni perchè, in caso di naufragio, le madri sperano che il colore rosso, attiri subito i soccorsi.

Mentre l’Europa è divisa sulle decisioni prese e da prendere, giocando allo scaricabarile sulla pelle di migliaia di persone, affermano ancora i relatori della nota, molti bambini, donne ed uomini, perdono la vita in mare quasi ogni giorno.

Infine, chiedono a tutti, di indossare una maglietta rossa, come i bambini morti e non, mettersi nei panni altrui per contrastare e cercare di fermare questo cinismo e perdita di umanità.

Chiosano infine i relatori della nota, l’Europa non deve essere questa, l’Europa deve essere unita nell’eguaglianza, nella giustizia e fraternità.

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