Lavora e mantiene la famiglia, ma la cittadinanza va solo all’ex marito

cittadinanza italiana

Fin dal primo momento in cui è arrivata in Italia (nel 2009, ndr) si è data sempre da fare, arrivando a svolgere anche più lavori insieme e pagando regolarmente le tasse. Nonostante tutto questo impegno non può ottenere la cittadinanza italiana, al contrario del suo ex marito.

Tuttavia, come racconta proprio la donna iraniana protagonista di questa vicenda (che preferisce restare anonima), il suo ex marito non ha mai fatto nulla, dato che era lei a lavorare e a portare i soldi a casa per tirare su i tre figli.

Addirittura, come rivela lei stessa alla testata “Altoadige.it”, l’ex marito si vanterebbe anche di tutto questo con gli amici, asserendo che lavorare duramente come sua moglie non servirebbe a nulla.

Costretti a lasciare l’Iran per motivi politici, la donna iraniana e suo marito, ottenuto lo status di rifugiati, hanno cominciato una nuova vita in Italia assieme ai primi due figli. In tutti questi anni la donna ha svolto una serie di lavori, tra cui lavapiatti e addetta alle pulizie negli ospedali e nelle mense.

Tuttavia, la nascita della terza figlia e la necessità di seguire tutta la sua prole la costringe a lasciare il lavoro in ospedale per avere la domenica libera. La donna non si arrende e comincia a lavorare come collaboratrice domestica e babysitter, mantenendo di fatto la famiglia, mentre suo marito fa poco e nulla. “Non ha nemmeno imparato l’italiano”, afferma la donna.

Nel 2015 è proprio lei a presentare la richiesta per l’acquisizione della cittadinanza italiana non solo per lei, ma anche per l’ex marito e per i tre figli. Ma le cose andranno diversamente rispetto a quanto immaginato.

“A gennaio dovrò rifare tutto daccapo e pagare – spiega la protagonista di questa incredibile vicenda – perché mi hanno detto che non ho lavorato abbastanza, avendo dovuto ridurre gli orari nei tre anni in cui nessuno poteva tenere la mia bambina più piccola. Il punto è che il mio ex marito ha ottenuto la cittadinanza perché i miei redditi risultavano intestati a lui, che riceve pure un sussidio provinciale”.

Nel frattempo la situazione in Iran è peggiorata e la donna non può nemmeno andare a trovare i suoi genitori, dato che è sprovvista di cittadinanza italiana. La frase con cui la donna conclude l’intervista è davvero struggente: “L’ultima volta che ci siamo sentiti, mio padre mi ha detto: “Prima di morire voglio vederti””.

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