Decreto Flussi, oggi l’ok del governo: entreranno 70.000 lavoratori stranieri

La giornata di oggi, giovedì 23 dicembre, è quella decisiva per il via libera al Decreto Flussi. Si attende solo l’ok da parte del Consiglio dei Ministri per consentire l’ingresso in Italia di circa 70.000 cittadini stranieri, che potranno lavorare regolarmente nel nostro Paese.

Fino a ieri persisteva qualche timore sull’approvazione del Decreto Flussi, dato che la scadenza era prevista per il 31 dicembre. Un “sì” giunto in extremis e confermato ieri dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha sottolineato di aver già firmato il provvedimento.

Si tratta senza dubbio di un aiuto enorme per una serie di settori – in primis quello agroalimentare – che lamentavano da tempo una pesante carenza di manodopera assieme alle associazioni di categoria.

I settantamila ingressi rappresentano senz’altro un numero corposo, nettamente più alto rispetto ai Decreti Flussi più recenti: basti pensare che ad ottobre 2020 fu garantito l’ingresso in Italia a poco più di 30.000 lavoratori stranieri.

Ma basteranno? Secondo gli imprenditori si tratterebbe comunque di una cifra non ancora sufficiente per coprire tutte le “falle” nella manodopera. Anche per questo il governo non esclude che nel prossimo futuro gli ingressi vengano ulteriormente aumentati.

Proprio il premier Draghi, nella conferenza di ieri, ha annunciato “un nuovo Decreto Flussi” per l’anno prossimo. Una soluzione ora fattibile, dato che le profonde modifiche ai decreti sicurezza consentono al governo di aggiornare il numero degli ingressi dei lavoratori stagionali tramite un nuovo Decreto Flussi anche nel corso dello stesso anno.

Esulta la Coldiretti, che sottolinea come l’arrivo del Decreto Flussi sia fondamentale per salvare i raccolti e cogliere nel settore agroalimentare “le opportunità che vengono dalla ripresa economica in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri”.

Con questo provvedimento il governo ascolta e richieste delle imprese e cancella propaganda e demagogia”, ha poi aggiunto il presidente della commissione cultura della Camera, Giuseppe Brescia (M5S).

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