Decreti flussi triennale, novità dal Governo Meloni

Approvata la programmazione triennale dei flussi

Il Consiglio dei Ministri ha ufficialmente approvato la programmazione triennale dei flussi di lavoratori stranieri per il triennio a venire; come noto, si tratta di una programmazione che disciplina il c.d. decreto flussi, il quale stabilisce annualmente quanti lavoratori stranieri possono fare accesso regolare sul territorio dell’Italia per motivi lavorativi.

Il Governo ha quindi disposto l’organizzazione dei flussi per il lasso temporale 2023-2025, oltre che ulteriori posti per assorbire quelli in eccedenza del 2022.

La programmazione triennale prevede, nel complesso, circa 450mila ingressi nei prossimi tre anni: non solo riguardanti le professionalità ‘classiche’ ma anche nuove figure professionali che, si ritiene, siano necessarie per il panorama italiano.

In attesa del parere delle Camere sulla programmazione, il Governo ha aumentato di 40mila ingressi per il 2022 per poter assorbire le domande in eccedenza che erano già pervenute.

Ma ci sono anche altre importanti novità che riguardano il prossimo triennio: ecco che cosa prevede il decreto del Consiglio dei Ministri in materia. Vediamo quali sono le principali novità da conoscere a riguardo.

Decreto sui flussi 2023-2025: cosa bisogna sapere

  1. Viene introdotta la c.d. logica incrementale delle quote. Il decreto mira a promuovere e favorire l’immigrazione legale in Italia a scopi lavorativi, particolarmente concentrata in quelle realtà professionali che ne hanno bisogno. Di conseguenza il decreto imposta le quote massime di ingresso dei lavoratori stranieri nel triennio dal 2023 al 2025, introducendo anche la c.d. logica incrementale delle quote, per ridurre la differenza fra i flussi di lavoratori in ingresso e la reale necessità professionale del mercato del lavoro. In totale sono 452mila gli ingressi di lavoratori stranieri previsti per il prossimo triennio: il fabbisogno si stanza invece su una stima di 833mila unità.
  2. Nuove professioni. Una delle novità del decreto consiste nel fatto che vengono individuate nuove professioni fra quelle per le quali i lavoratori stranieri possono fare richiesta in Italia. In particolare, idraulici, elettricisti, ma la vera novità è la c.d. quota badanti ovvero una quota di ingressi in Italia che viene riservata ai lavoratori del settore domestico, come colf, badanti, collaboratori domestici. Si tratta infatti di un settore che, a causa dell’aumento dell’età media in Italia, è particolarmente attivo e dove c’è bisogno di lavoratori qualificati. Non solo: fra le professioni previste anche quelle del settore turistico, alberghiero, edilizia, cantieri navali, agricolo, alimentare, delle comunicazioni. Sono sempre previste (per i settori turistici ed agricoli) quote riservate ai lavoratori di Paesi con i quali l’Italia ha sottoscritto accordi per facilitare l’immigrazione regolare a scapito di quella illegale.
  3. Decreto integrativo per il 2022. Il Governo ha altresì approvato il c.d. decreto integrativo che regolamenta invece, per il passato, i flussi del 2022, ovvero assorbendo le domande in eccesso presentate nel 2022. La quota aggiuntiva che è stata autorizzata rispetto al 2022 è di 40mila unità, destinata unicamente ad assorbire la domanda nel settore agricolo, turistico ed alberghiero, e vale solo per le domande che sono state presentate al click day di marzo 2022.
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