Cittadinanza per i figli di stranieri che hanno compiuto un ciclo di studi: lo Ius Scholae della deputata Vittoria Baldino

Lo Ius Scholae è la strada da perseguire secondo la deputata Vittoria Baldino

Tutto nasce dalle Olimpiadi e poi dall’appello di Enrico Letta a varare lo ius soli. i diritti sono sempre una priorità, una riforma della cittadinanza in tal senso è un grande tema irrisolto che non va affrontato solo a fini elettorali.

Ci sono tante storie normali, come infermieri al servizio del nostro Paese, penalizzati perché formalmente non italiani.

Aggiunge Vittoria Baldino, deputata dei 5 Stelle, capogruppo alla I commissione della Camera (Affari costituzionali):

“Lo Ius Scholae, ossia il diritto di acquisire la cittadinanza per i figli di stranieri che vivono in Italia dopo aver completato un ciclo di studi, senza dover aspettare come adesso il compimento dei 18 anni per poi far richiesta.

Parliamo di circa 800 mila persone che vivono, studiano e lavorano nel nostro Paese, che parlano la nostra lingua, il nostro dialetto ma che non possono dirsi italiani a tutti gli effetti”

Lo ius scholae è una proposta di buon senso, che valorizza l’integrazione. Tanti ragazzi con genitori stranieri hanno completato un ciclo di istruzione: hanno diritto a chiedere la cittadinanza, senza dover aspettare la maggiore età, oggi ci vogliono più di due anni. E una condizione essenziale per i diritti di tutti i giorni, ad esempio, è necessaria la cittadinanza italiana per partecipare ai concorsi pubblici.

Il problema è sotto i nostri occhi da anni e la sede adatta dove affrontarlo sono le commissioni parlamentari competenti. Lì ad oggi giacciono ben tre proposte diverse.

Preferisco parlare di riforma della cittadinanza piuttosto che di ius soli. Il dibattito si è concentrato solo su una delle proposte sul tavolo.

Non sono contraria allo ius soli temperato, ma se vogliamo arrivare a una soluzione bisogna cercare sponda anche fuori dal centrosinistra. E lo ius scholae è un buon punto di mediazione.

In precedenza Taverna, sempre del M5S, aveva affermato che “Lo Ius soli non è una priorità, ora lotta al virus e ripresa”.

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