Sanatoria migranti, numeri disastrosi: Milano tra le peggiori. Anche la vaccinazione a rischio

sanatoria stranieri

Torna a far discutere il bassissimo numero di permessi di soggiorno rilasciati ai lavoratori stranieri che hanno inoltrato domanda di emersione o regolamentazione la scorsa estate, grazie alla regolarizzazione fortemente voluta dal precedente governo “Conte bis” ed in particolare dall’ex ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova.

Come noto, a livello nazionale i permessi rilasciati sono appena 11.000 su circa 220.000 domande pervenute al Viminale da parte dei lavoratori del settore agricolo, di quello domestico e dell’assistenza alla persona. Un misero 5% che mette in evidenza l’estrema lentezza burocratica, che provoca enormi problemi ai richiedenti e rischia di escluderli anche dalla campagna vaccinale.

Sì, perchè oltre alla difficoltà di riuscire a regolarizzare la propria posizione, sta subentrando anche la paura di non poter ricevere il siero anti-Covid.

Come noto, in Italia la vaccinazione è garantita anche agli stranieri “non regolari” – come avviene con tutti gli altri servizi minimi – ma nei fatti sembra proprio non essere così. L’accesso, all’atto pratico, risulta molto complicato, come riportato da diverse testimonianze.

L’ultima è quella di un’assistente familiare di 55 anni, che si è rivolta agli organizzatori della campagna “Ero Straniero” per denunciare l’impossibilità di iscrizione al servizio sanitario, nonostante la legge lo consenta. Per le autorità sanitarie locali il permesso provvisorio ottenuto dalla lavoratrice straniera non sarebbe sufficiente a consentirle di vaccinarsi. Un problema enorme, che mette a rischio non solo la salute dell’assistente familiare ma anche quella dell’anziana assistita dalla 55enne.

Proprio questo stallo viene denunciato dal segretario dei Radicali Italiani, Massimiliano Iervolino, che interviene sulla testata “Milano Today” precisa come questo “sovrappiù di burocrazia” comporti non solo un rallentamento delle procedure, ma anche una perdita di dignità per i lavoratori migranti.

Insieme a tutti i promotori di “Ero Straniero” chiediamo al Ministero dell’Interno di intervenire immediatamente per superare gli ostacoli burocratici e velocizzare l’iter delle domande – tuona Iervolino – Al Parlamento chiediamo di discutere finalmente la proposta di legge di iniziativa popolare, che prevede interventi a lungo termine per ampliare le maglie della regolarizzazione e favorire legalità e integrazione“.

Milano è proprio una delle città dove le cose vanno peggio. Su oltre 23.000 domande, infatti, il capoluogo lombardo è riuscito a portarne a termine poco più di 400, come emerge dal dossier elaborato da “Ero Straniero”. Va anche peggio a Roma, dove solo due pratiche sono arrivate alla fase conclusiva su 16.000 domande presentate.

Ma da cosa è dovuto questo ritardo? Quali sono le cause principali?

Proprio “Ero Straniero” sottolinea che le criticità maggiori derivano dall’ingresso ritardato di nuovo personale aggiuntivo nelle prefetture: molti degli 800 nuovi assunti sono entrati in servizio solo da qualche settimana.

In più, diverse prefetture continuano a chiedere il “certificato di idoneità alloggiativa“, che serve a dimostrare come il richiedente viva in uno spazio adeguato: tuttavia, il Decreto Rilancio non ne fa alcuna menzione, anche perché è un documento difficilissimo da ottenere (per non dire impossibile) per i tantissimi migranti che lavorano come braccianti nelle baraccopoli oppure alloggiano “in nero”.

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