Badanti ucraine a rischio di rimpatrio facile con il decreto Di Maio

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Fratelli d’Italia mette sull’avviso e ritorna sul tema della guerra nascosta in Ucraina

E’ di pochi giorni l’annuncio del Ministro degli Affari Esteri Di Maio, che richiamando politiche dell’ex titolare del Viminale Salvini, ha annunciato con enfasi la preparazione di un decreto per il dimezzamento dei tempi di espulsione e rimpatrio.

Detto decreto è applicabile agli stranieri di tredici paesi, tra cui l’Ucraina.

E’ il partito Fratelli d’Italia a mettere sull’avviso sui rischi del decreto rimpatri di Di Maio :

“Oggi vergognosa pagliacciata dei ministri Di Maio e Bonafede sui rimpatri. Questi due scienziati prestati alla politica hanno annunciato un decreto ministeriale con il quale si stabiliscono 13 “Paesi sicuri” per i quali saranno negate in automatico le richieste di asilo, in modo, in teoria, da accelerare i rimpatri dei clandestini”

L’Italia dedicherà tempo e risorse per rimpatriare le badanti ucraine, anche se provengono da zone di guerra (Ucraina dove è in corso una guerra civile che ha fatto negli ultimi anni più di 14.000 morti e 28.000 mutilati), si terrà i componenti della mafia nigeriana e continuerà a pagare senza alcun motivo vitto e alloggio a pakistani, bengalesi e clandestini vari sedicenti richiedenti asilo”

Così Giovanbattista Fazzolari responsabile del programma di Fratelli d’Italia.

Con questo decreto per chi proviene senza permesso da un Paese considerato sicuro, si avvierà una procedura di rimpatrio con tempi più che dimezzati rispetto al passato.

Ucraina Paese sicuro ?

L’Ucraina, Un Paese in guerra, dove c’è una regione occupata dalla Russia (la Crimea) e un’altra contesa da frange secessioniste (il Donbass).

Ucraina Donbass

Chi proviene dall’Ucraina non avrà il diritto di chiedere la cosiddetta “protezione sussidiaria”, resterà la possibilità di chiedere “asilo politico” sulla situazione personale.

Ucraina: bandiera nera per la libertà di stampa

Il tentativo di mettere il bavaglio alla rete NewsOne TV. Gli attacchi con granate all’emittente 112.ua.

Omicidi e aggressioni ai giornalisti, quasi sempre rimasti impuniti. Ecco la situazione della libertà di stampa in Ucraina.

Una nostra lettrice Aliona, indignata ci scrive :

“L’Ucraina è dal 2014 in guerra. Alla fine del 2018 c’erano 13 mila morti, inclusi civili e bambini. Anche ieri e stata registrata la morte di un soldato. E poi quante persone rimaste senza gambe, o mani , tra loro anche bambini. Insomma una guerra che nessuno vede

colf badante rimpatriata !
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