Sanatoria in arrivo? non proprio: i progetti della Meloni per gli stranieri irregolari

Sanatoria stranieri, in molti l’aspettano, ma il premier Meloni ha altre idee

Il 14 agosto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto flussi integrativo approvato dal Consiglio dei Ministri con le nuove quote per il lavoro subordinato stagionale.

L’ampliamento delle quote è nella direzione prefissata di aumentare gli ingressi regolari di soggetti già interessati a entrare nel mondo del lavoro passando da un iter legale di flussi migratori.

In arrivo un nuovo decreto sicurezza

Il governo Meloni vuole riuscire dove non sono riusciti quelli precedenti, ovvero favorire più rimpatri dei soggetti stranieri ritenuti socialmente pericolosi. Per farlo l’esecutivo sta lavorando a un nuovo decreto sicurezza che ha come obiettivo proprio quello di facilitare il rimpatrio dei migranti che non hanno diritto di stare in Italia.

Il decreto, stando alle indiscrezioni raccolte anche dal quotidiano La Repubblica, dovrebbe rendere la vita più facile a questori e prefetti andando a togliere competenze all’autorità giudiziaria. Il procedimento dovrebbe essere lo stesso che si è visto con le navi umanitarie, ovvero la depenalizzazione di alcune violazioni per aggirare la magistratura e puntare direttamente sulle multe amministrative.

La disciplina dell’articolo 13 TU IMM

Tanto per fare un esempio, nella situazione attuale l’articolo 13 del Testo Unico per l’Immigrazione – la famosa legge Bossi-Fini – prevede che un cittadino straniero sottoposto al procedimento penale può essere espulso solo se il giudice concede al Questore il nulla osta. Sostanzialmente il magistrato ha il compito di verificare alcune questioni, tra cui il diritto dell’indagato.

Il governo Meloni punta a modificare proprio questo aspetto, dato che l’obiettivo è quello di procedere con una certa rapidità all’espulsione dei migranti ritenuti socialmente pericolosi. Per farla breve, questo cambiamento dell’articolo 13 obbligherà questi soggetti a lasciare il Paese anche se sono presenti in Italia i familiari di primo grado e anche se attendono l’esito di un ricorso per un permesso di soggiorno negato.

Nel decreto l’esecutivo dovrebbe concedere ai soggetti in questione di poter seguire le udienze per via telematica, ma in alcuni Paesi di provenienza dei migranti è molto improbabile che ciò possa avvenire.

Il decreto sicurezza che prevede i rimpatri più facili e rapidi è tornato di moda nel governo Meloni dopo l’uccisione a Rovereto di una donna di 60 anni da parte del nigeriano Nweke Chukwuka, soggetto con problemi psichici noto alle forze dell’ordine. Le parole della pm Viviana Del Tedesco sono state fin troppo chiare: “Non potevamo fare nulla, la legge ci impediva di espellerlo”.

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