Insegna inglese ai bambini ma deve lasciare l’Italia. Il decreto Salvini “caccia” Taiwo

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Gli effetti negativi del decreto salvini immigrazione cominciano a farsi sentire.

Sono molti i casi di persone presenti da anni nel nostro territorio e ormai largamente integrate nelle rispettive comunità che si ritrovano costrette a lasciare l’Italia perchè divenute improvvisamente “irregolari”.

A scatenare tutto questo è la misura introdotta all’interno del decreto fortemente voluto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e recentemente approvato in Parlamento: stiamo parlando della feroce stretta sulla protezione internazionale, che ha scatenato forti critiche da parte dell’opposizione e in particolare dal PD.

L’ultimo caso è quello che riguarda Taiwo, un 29enne di origine nigeriana che si è visto respingere la domanda di protezione umanitaria dalla Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale della Prefettura di Torino.

Taiwo è arrivato a Serravalle d’Asti, in Piemonte, all’incirca due anni fa, e si è subito integrato perfettamente, tanto è vero che attualmente insegna inglese ai bambini di prima, seconda e terza elementare della scuola del paese, inseriti nel progetto “Bimbisvegli”.

Ma nonostante ciò, senza protezione umanitaria Taiwo non può restare in Italia.

Una situazione sconcertante per un giovane che ha passato le pene dell’inferno, che ha passato anni di terrore segnati da violenze indicibili, che ha affrontato un lungo viaggio in mare accompagnato anche da un periodo di detenzione in un campo di raccolta della Libia (con episodi di brutalità anche in quel frangente).

Taiwo, che ha perso sia la mamma che il papà e che è stato in condizione di semischiavitù a Lagos, ha deciso di partire nel 2017, fino a giungere a Serravalle d’Asti.

Le maestre parlano benissimo del 29enne: “Taiwo è volenteroso e generoso – dicono le docenti – un gran lavoratore, che ci ha aiutato a sistemare la scuola e a ridipingerla. Inoltre è il teacher d’inglese preferito dai bambini, che con lui imparano divertendosi e rafforzando l’amicizia”.

La notizia del rigetto della domanda di protezione umanitaria presentata da Taiwo ha mandato in subbuglio il paese, che è pronto a scendere in piazza per impedire che il provvedimento venga messo in atto.

“Quando la notizia si è sparsa per il paese i genitori degli alunni hanno chiamato a scuola, dicendosi pronti a manifestare anche a Torino – ha detto al quotidiano “La Stampa” il maestro Giampiero Monaca – Di certo non molliamo e faremo di tutto per fare cambiare idea alla Commissione. Non tutto è perduto e noi andiamo avanti. Per Taiwo è gli altri come lui”.

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