Il sindaco Orlando: “Eliminare termine ‘migranti’, sono persone come tutti noi”

orlando migranti

Il termine “migranti” non dovrebbe più essere usato.

Ad affermarlo è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, da sempre in prima linea tra coloro che si oppongono fermamente alla linea dura sull’immigrazione imposta dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e culminata nell’approvazione in Parlamento del decreto sicurezza, fortemente voluto proprio dal leader della Lega e attuale responsabile del Viminale.

Durante il convegno “La scherma come strumento di integrazione dei popoli del Mediterraneo”, un evento collaterale alla celebrazione dei 110 anni della federazione della scherma, Orlando ha proposto l’eliminazione della parola “migranti”.

E’ molto importante farlo – riporta l’agenzia Italpress – considerando i migranti delle persone che sentono il diritto di vivere in luogo diverso da quello in cui sono nati. Come i nostri figli o i nostri nonni che hanno deciso di andare a vivere in un altro paese chiedendo di essere considerate persone umane”.

“Io sono persona, noi siamo comunità – ha poi aggiunto il primo cittadino di Palermo – è questo quello che serve per accogliere nel migliore dei modi i campionati di scherma. Persona dal latino significa maschera e sulla pedana siamo tutti uguali, abbiamo tutti la stessa maschera. Questo è un messaggio importante – ha detto Orlando – per chi pensa di dividere le persone in base alla religione, alla lingua o al colore della pelle”.

Proprio in questi giorni, Leoluca Orlando ha espresso solidarietà e offerto tutto il suo sostegno in favore di Paul Yaw, l’idraulico ghanese ospite da un decennio della Missione Speranza e Carità e molto stimato in città.

L’uomo, infatti, è uno di quelli colpiti dalle nuove norme introdotte con il decreto sicurezza: Paul è quindi costretto ad abbandonare il nostro Paese, e per evitare questo scenario si è messa in moto tutta la città di Palermo, sindaco compreso.

Orlando ha voluto ringraziare tutti, ed in particolare il missionario Biagio Conte, “per lo straordinario insegnamento di umanità e delicatezza con la quale sta combattendo insieme a tanti questa battaglia di civiltà”.

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