Donne sfruttate nei campi, raccolta fondi per l’acquisto di un bus: “Caporalato da combattere”

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Tra i tanti braccianti agricoli ci sono anche moltissime donne, anch’esse sottoposte a turni di lavoro massacranti con delle paghe estremamente basse.

Sfruttamento e schiavismo sono situazioni vissute dalla maggior parte dei braccianti, italiani e stranieri, che lavorano nei campi del nostro Paese. Comprese le donne, costrette a subire la barbarie del caporalato.

E’ quanto denunciato dall’Associazione Internazionale NoCap, che ha deciso di raccogliere fondi per un bus che garantisca alle donne che lavorano nei vigneti del Salento un trasporto “dignitoso e sicuro”.

Le condizioni disastrose dei mezzi di trasporto su cui viaggiano i braccianti sono state spesso causa di incidenti mortali. Due anni fa 12 lavoratori persero la vita nel foggiano in seguito ad uno scontro tra un tir e il furgone carico di persone che rientravano dal lavoro di raccolta dei pomodori nei campi. Pochi giorni prima avevano perso la vita altri 4 braccianti in un incidente con dinamiche molto simili.

Il fondatore di NoCap, Yvan Sagnet, ha spiegato al quotidiano “La Repubblica” i dettagli della raccolta fondi per l’acquisto del bus per trasportare le braccianti (che ha un costo di 50.000 euro, ndr), parlando anche delle altre attività dell’associazione.

“Grazie al progetto IAMME NO CAP, siamo riusciti a dare 120 posti di lavoro agli ex schiavi dei caporali agricoli. Gli abbiamo fornito case e mezzi di trasporto per raggiungere i campi di raccolta dell’ortofrutta – afferma Sagnet – I nostri centri nevralgici di azione sono in tre regioni del Sud: il foggiano in Puglia, il metapontino in Basilicata e il ragusano in Sicilia e abbiamo coinvolto nelle nostre attività di trasparenza del lavoro circa una ventina di imprese agricole”.

Sagnet si sofferma poi sul caporalato e sulla necessità di procedere ad una regolarizzazione di massa dei braccianti irregolari.

“Le vittime di caporalato in Italia sono 400.000, su un totale di 1 milione e 60mila lavoratori agricoli italiani e stranieri. Il Caporalato sposta un business di circa 90 milioni di euro, soprattutto nel Meridione – le parole del fondatore di NoCap su ‘Repubblica’ – Stimiamo a 100.000 i braccianti irregolari che lavorano sotto caporalato e che vogliamo regolarizzare”.

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