Bonus bebè agli stranieri extracomunitari: Consulta si rivolge a Corte UE

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Le questioni sollevate dalla Corte di Cassazione sulla disciplina dell’assegno di natalità e di quello di maternità sono state esaminate dalla Corte Costituzionale.

In particolare, le questioni fanno riferimento alla richiesta del permesso di soggiorno UE di lungo periodo per far sì che entrambe le misure di sostegno possano essere garantite agli stranieri extracomunitari.

Come riportato dall’Ufficio Stampa della Corte, nell’attesa che l’ordinanza venga depositata (dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, ndr), il Collegio ha riunito i giudizi e ha deciso di sospenderli per sottoporre alla Corte di Giustizia dell’Unione europea un quesito pregiudiziale alla decisione definitiva.

Il dubbio della Corte riguarda la compatibilità del requisito del permesso di lungo soggiorno con il principio di parità di trattamento tra cittadini dei Paesi terzi e cittadini degli Stati membri nel settore delle prestazioni familiari, nei termini in cui tale principio è sancito dal diritto dell’Unione europea.

Gli stranieri extracomunitari, infatti, possono accedere alla misura del bonus bebè solo con il permesso di soggiorno di lungo periodo. Una problematica che ha già portato a controversie legali, come il ricorso contro l’INPS presentato dall’INCA CGIL e patrocinato dall’avvocato Antonella Lionetti: ad una donna albanese era stato negato l’accesso al bonus bebè, perchè in possesso di un semplice permesso che le consentiva di lavorare in Italia.

Il ricorso è stato successivamente accolto dal Tribunale di Urbino, con il Giudice del Lavoro Andrea Piersantelli che ha posto l’accento sulla condotta discriminatoria dell’INPS.

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