Stranieri, in Italia dal 1998 ad oggi sono quadruplicati

Le persone divenute italiane grazie allo ius sanguinis, ovvero per discendenza da un cittadino italiano, sono in aumento negli ultimi tre anni.

E’ quanto evidenziato dall’ISTAT, che ha riportato i dati relativi a questo fenomeno in crescita.

Nel 2016, infatti, gli individui che erano riusciti ad ottenere la cittadinanza italiana tramite ius sanguinis si attestavano sulle 7.000 unità, pari al 3,8% di tutte le acquisizioni di cittadini non comunitari.

Già nel 2017 si è registrato un aumento considerevole, dato che le persone “italiane” grazie allo ius sanguinis erano diventate 8.211, il 6% del totale.

Come precisato dal presidente dell’ISTAT, Gian Carlo Blangiardo, l’Italia è prima in Europa per concessioni di cittadinanza, anche se rispetto al 2016 la cifra è decisamente calata.

“Nel 2016 abbiamo avuto in Italia 202.000 acquisizioni di cittadinanza, nel 2017 siamo scesi a 150mila circa, nel 2018 a 120mila scarsi”, ha spiegato Blangiardo.

Sta di fatto che rispetto al 1998 il numero di stranieri nel nostro Paese è quadruplicato. A riferirlo è lo stesso presidente ISTAT, durante l’audizione sulle politiche per l’immigrazione, nella commissione Affari costituzionali della Camera.

L’aumento, spiega Blangiardo, è del 419%: “Al 31 dicembre 2018 erano 5.255.503 i cittadini stranieri iscritti in anagrafe. Rispetto al 2017 erano aumentati di 111 mila, il 2,2% in più, arrivando a costituire l’8,7% del totale della popolazione residente”.

Una presenza straniera che pone l’Italia davanti alla Francia, ma dietro altri Paesi europei, come ad esempio la Germania e l’Austria.

Il 50% della presenza complessiva di stranieri nel nostro Paese è determinato dalle cinque cittadinanze più numeroseRomania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina, ndr – anche se i dati ISTAT mostrano chiaramente come in Italia siano rappresentati quasi tutti i Paesi del mondo.

La percentuale di stranieri più alta è nelle regioni del Centro Italia (25,4%), mentre nelle regioni del Nord-Est il dato è leggermente inferiore (23,9%). Al Sud risiede il 12,2% del totale dei cittadini stranieri, mentre nelle Isole solo il 4,9%.

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