I profughi proseguono il blocco al confine di Stato

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Prosegue a Ventimiglia la protesta dei profughi a poca distanza del confine di Stato dove dal pomeriggio del 2 luglio è in corso una manifestazione permanente di stranieri.

Tra i profughi anche la presenza di no borders.
Il folto gruppo sta bloccando una delle arterie che permette il passaggio verso la Francia. La protesta che vede la partecipazione di almeno trecento migranti continuerà finché gli stessi non avranno accesso al territorio francese.

La manifestazione ha preso avvio dalla parrocchia di Sant’Antonio ove sono ospitati i migranti da alcune settimane, ma poi successivamente bloccati dal personale delle forze dell’ordine. A quel punto caduta nel vuoto anche la mediazione della Caritas per farli ritornare sui loro passi, gli extracomunitari hanno deciso di bloccare la strada e non accettare cibo.

Una delle strade che portano in Francia, dunque, resta preclusa al traffico veicolare.  In loco Polizia di Stato e carabinieri, in più vi è la presenza su specifica richiesta del commissariato anche di sei agenti della polizia municipale.

“Questa situazione non può protrarsi nel tempo. Si lavora per liberare la strada”, dicono dalla Questura di Imperia.

Dalla bocca di Maurizio Marmo responsabile della Caritas “Erano fermamente convinti a restare riproveremo a convincerli e ad accettare cibo e acqua”.

Bloccati dalle forze dell’ordine all’altezza del forte dell’Annunziata, i migranti hanno rifiutato di tornare indietro, come invece consigliato da Maurizio Marmo.
Al momento centocinquanta proseguono nella protesta pacifica chiedendo con fermezza di “Aprire le frontiere verso la Francia”.

E’ possibile nelle prossime ore un intervento energico delle forze dell’ordine per sbloccare la situazione.

Toni Iwobi responsabile del dipartimento Immigrazione del Carroccio: “A Ventimiglia la situazione è esplosiva. Il peso della clandestinità qui si fa sentire. Eccome”.

Verso le 12 di domenica 3 luglio, profughi e no border hanno intonato cori muovendosi verso il cordone di polizia che blocca loro il passaggio verso la Francia, c’è stato quindi un lancio di oggetti verso la polizia che ha risposto con alcune manganellate verso gli extracomunitari.

Il primo cittadino di Ventimiglia Enrico Ioculano, con la collaborazione di un cittadino nigeriano residente a Ventimiglia da diversi anni, ha intrattenuto una trattativa con una rappresentanza di migranti per far rientrare la protesta :

Proseguire sarebbe controproducente per gli stessi stranieri ; Enrico Ioculano infatti afferma “che a quel punto avrebbero tutta la città contro perché bloccare la frontiera sarebbe un danno enorme per chi ogni giorno la attraversa per recarsi al lavoro”

Aggiornamento : dopo trentasei ore di presidio continuato, i profughi hanno lasciato spontaneamente l’area stradale occupata anche grazie alla mediazione della Caritas.

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