Monza, tempi biblici per il rinnovo del permesso di soggiorno: attese lunghe anche due anni

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Il rinnovo del permesso di soggiorno, come noto, può rappresentare per molti una montagna durissima da scalare per tutta una serie di motivi e lentezze burocratiche.

Tuttavia, ciò che accade a Monza è qualcosa che va anche oltre l’immaginabile. La denuncia arriva dalla rete “Brianza Accogliente e Solidale”, che ha voluto indire una conferenza stampa per mettere l’opinione pubblica al corrente di quanto accade nel territorio brianzolo.

La Rete, di cui fanno parte molte associazioni e anche CGIL, CISL, Caritas ed Emergency, afferma che per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno sul territorio provinciale sono necessari tempi biblici, pari a circa due anni.

Una situazione insostenibile, che ha spinto le organizzazioni a lanciare una petizione online per chiedere alle autorità competenti, ed in particolar modo al Ministero dell’Interno, di attuare degli interventi celeri che vadano a risolvere le criticità di natura organizzativa.

In particolare la petizione, che ha già raccolto 400 firme, chiede che si metta mano alla cronica carenza di personale negli uffici preposti.

Matteo Casiraghi, della segreteria CGIL di Monza, ha chiarito che la situazione “non ha paragoni in tutta Italia” e che lo scenario attuale rende praticamente impossibile la ricerca di un lavoro e la tutela dei diritti.

“Ad esempio, alla scadenza del permesso – spiega Casiraghi – l’INPS sospende il pagamento di alcune tipologie di prestazioni, come l’invalidità civile o l’indennità di accompagnamento”.

La legge prevede per il rinnovo del titolo di soggiorno un tempo d’attesa di 60 giorni: lo ricorda l’avvocato dell’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione), Marianna Crippa, evidenziando ancora di più quanto sta accadendo in Monza Brianza, dove l’immigrato deve attendere due anni.

Una situazione che comporta conseguenze gravi sulla vita delle persone – spiega la Crippa – Se ad esempio uno straniero si trova a cercare un nuovo lavoro, il fatto che si trovi con un permesso scaduto induce quasi sempre i possibili datori di lavoro a non assumerlo perché temono che il rinnovo potrebbe non arrivare mai“.

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