I record degli atleti senza cittadinanza sono validi: il primato di Great Nnachi è salvo

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Un primato italiano che rischiava di finire nel dimenticatoio a causa della legislazione vigente in materia di cittadinanza.

Great Nnachi, atleta 14enne di Torino, è riuscita nella grande impresa di stabilire il record italiano nel salto con l’asta, ma il suo eccellente risultato ha davvero rischiato di non essere omologato. Il motivo è presto detto: la 14enne torinese non è ancora in possesso della cittadinanza italiana.

L’atleta, infatti, è nata nel capoluogo piemontese da genitori nigeriani. Lo scorso 27 aprile, come riportato da “Repubblica” e “Il Fatto Quotidiano”, la 14enne era riuscita a saltare 3,70 metri, stabilendo quindi il nuovo primato italiano nella sua categoria (le cadette, 14-15 anni, ndr). Un salto strepitoso per Great Nnachi, che ha addirittura fatto tremare il record mondiale: l’atleta torinese si è infatti fermata a soli 21 cm da un risultato ancora più straordinario.

La 14enne ha fatto ancora meglio cinque giorni fa, giovedì 23 maggio, in quel di Vigevano: 3,80 metri, un salto che si avvicina ulteriormente al record mondiale. Ma l’omologazione non era possibile per via della legislazione italiana, che non riconosce Great Nnachi come cittadina del nostro Paese.

Sul caso si sono mossi i vertici dello sport di casa nostra, a cominciare dal presidente Malagò: “Non voglio essere strumentalizzato o strumentalizzabile ma vi prego: cerchiamo di chiudere, è giusto che ogni Federazione faccia sì che anche senza la maggiore età sia in grado di omologare i risultati”, aveva detto Malagò ai microfoni di Sky Sport.

Fortunatamente sulla questione sembra essere prevalso il buon senso. Stando a quanto riportato dal “Fatto Quotidiano”, il Consiglio Federale ha approvato una delibera in cui si stabilisce che “anche gli stranieri residenti e studenti in Italia che militano in società affiliate alla Fidal possono stabilire il primato italiano”. Una decisione, quindi, che non si limita al solo caso della giovane atleta torinese, ma si estende anche a tutti gli altri. “La nuova legislazione riguarda il suo caso e tutte le situazioni a venire”, si legge nella nota che va quindi a risolvere questo spiacevole “vulnus”.

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