Gli Stranieri ci rubano il lavoro? “Falso, svolgono attività diverse dai residenti”

gli stranieri ci rubano il lavoro ?

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Ci tolgono il lavoro!“. E’ senza dubbio questa una delle frasi maggiormente pronunciate da coloro che non sono favorevoli all’immigrazione, compresi esponenti di quelle forze politiche che da anni si battono strenuamente per arginare gli arrivi di migranti sulle nostre coste.

In realtà, come più volte dimostrato in indagini e studi, l’idea che gli immigrati possano togliere il lavoro agli italiani è una “fake news“.

Nelle ultime ore lo ha ribadito anche Luigi Cannari, vice capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia.

Durante un interessante convegno organizzato dai promotori del progetto di legge di iniziativa popolare «Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari» e svoltosi a Montecitorio.

Dal titolo “Perché ci conviene – Nuovi strumenti per la promozione del lavoro e dell’inclusione della popolazione straniera in Italia“, Cannari è intervenuto come relatore affrontando diversi temi, tra cui proprio quello relativo alla percezione che i migranti sottraggano il lavoro ai cittadini italiani.

Gli studi condotti in parte da Banca d’Italia, università e centri di ricerca ci dicono che questo fenomeno non accade – spiega il dirigente della Banca d’Italia – gli immigrati tendono a svolgere attività lavorative diverse da quelle che svolgono i lavoratori nativi che tendono a spostarsi su lavori che hanno un maggiore grado di qualificazione“.

Cannari ha poi spiegato che non solo il lavoro degli immigrati non va in nessun modo ad inficiare quello dei cittadini italiani, ma in alcuni casi può risultare fondamentale per ridare linfa vitale al mercato del lavoro, favorendo una maggiore partecipazione.

Gli immigrati sono in taluni casi specializzati in certi tipi di attività, come quelle domestiche o i servizi di cura agli anziani – aggiunge il dirigente di Bankitalia – ciò può avere un effetto positivo sulle donne native italiane che si immettono sul mercato del lavoro“.

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