Decreto Salvini, la prima circolare sulla cittadinanza italiana

Il decreto sicurezza e immigrazione, fortemente voluto da Matteo Salvini, sta per entrare nel vivo. Il ministro dell’Interno ha fatto spallucce alle tante critiche che gli sono piovute addosso in merito alla natura complessiva del provvedimento, ribadendo che la sua linea è quella di proseguire dritto “per il bene degli italiani”.

Il decreto Salvini viene contestato duramente dal Partito Democratico e dal mondo della sinistra, compreso l’associazionismo, ma deve affrontare anche le perplessità di Forza Italia e dello stesso Movimento 5 Stelle, l’altra forza che insieme alla Lega compone la maggioranza di governo.

I pentastellati sono dubbiosi su molti passaggi del provvedimento, tanto da avere già pronti 81 emendamenti: un particolare tutt’altro che gradito per Salvini, che non ha mancato di sottolinearlo durante una delle sue dirette Facebook.

Tra le misure contestate del decreto c’è la revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari e la revoca della cittadinanza per i cittadini stranieri che si macchiano di reati gravi.

Per gli oppositori, data la difficoltà enorme nel rimpatriare gli irregolari (come affermato di recente dallo stesso Salvini, ndr), il decreto non farà altro che aumentare la clandestinità e di conseguenza l’illegalità e l’insicurezza.

Il responsabile del Viminale non si cura delle critiche e guarda avanti, tanto che nelle ultime ore è giunta una prima circolare dal ministero dell’Interno (e precisamente dal Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione) destinata ai prefetti, che evidenzia alcune modifiche da mettere in atto in seguito all’entrata in vigore del decreto sicurezza e immigrazione.

In particolare, viene prolungato da 24 a 48 mesi il termine per la conclusione dei procedimenti sia di concessione della cittadinanza per residenza sia per quelli di cittadinanza per matrimonio.

Ma non è tutto. Nella prima circolare del ministero dell’Interno viene inoltre specificato come l’importo del bollettino della cittadinanza subisca una modifica, ovvero un aumento: si passa da 200 euro a 250 euro per inoltrare la domanda di richiesta di cittadinanza italiana.

Un altro particolare che ha fatto infuriare le opposizioni, dato che molto spesso coloro che richiedono la cittadinanza versano in gravi difficoltà economiche.

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