Buoni spesa, all’Aquila nuovo bando aperto agli stranieri con permesso di soggiorno

anagrafe bari salvini

Alla fine anche l’amministrazione comunale dell’Aquila ha dovuto cedere, aprendo il bando per i buoni spesa anche ai domiciliati, ai dimoranti e agli stranieri con permesso di soggiorno.

Aveva scatenato forti polemiche la scelta della giunta aquilana e del sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, di estromettere una famiglia pugliese non residente all’Aquila, che non poteva quindi beneficiare del buono spesa.

Decisione che aveva comportato una sanzione da parte del TAR Abruzzo e un conseguente “stop” all’erogazione della misura assistenziale, che non aveva fatto altro che far aumentare ulteriormente le critiche.

Finalmente il Comune dell’Aquila ha aperto un nuovo bando, finanziandolo con proprie risorse, per l’erogazione di tagliandi a cui potranno accedere cittadini domiciliati stabilmente ovvero dimoranti e gli stranieri in possesso di un permesso di soggiorno valido, che versino in condizione di difficoltà economica a causa della pandemia del Covid-19.

A confermarlo sono proprio il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, e l’assessore alle Politiche Sociali, Francesco Bignotti.

“Il rallentamento della distribuzione è stata dettata da elementi puramente precauzionali, supportato da un parere legale del settore avvocatura dell’ente – si legge nell’annuncio – Per evitare di bloccare tutto e di dover procedere a un nuovo elenco, richiedendo indietro le risorse già distribuite, abbiamo deciso di emanare un nuovo avviso con cui verranno finanziate solo le istanze presentate dai cittadini che otterranno un punteggio pari o superiore all’ultimo finanziabile della graduatoria originaria per non penalizzare i destinatari del primo bando”.

“Il nostro territorio ha ben presente i criteri dell’inclusività e l’amministrazione non lascia indietro nessuno – spiegano Biondi e Bignotti – Anzi, compie grandi sforzi, ricorrendo alle proprie risorse, umane ed economiche, per consentire di superare l’emergenza subendo il minor danno possibile, restituendo fiducia e dignità”.

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