Braccianti “invisibili”, Soumahoro si incatena a Villa Pamphili. Dopo 8 ore l’incontro con Conte

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Sono servite otto ore di protesta ad Aboubakar Soumahoro per consentirgli di incontrare il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, assieme ai ministri Gualtieri e Catalfo.

Soumahoro si era incatenato a Villa Pamphili per far emergere la situazione di tutti gli immigrati “invisibili” che non potranno accedere alla regolarizzazione inserita nell’ultimo DL Rilancio.

Soumahoro, che ha scelto Villa Pamphili perchè è in quel luogo che si stanno tenendo gli Stati Generali, ha deciso lo strumento dello sciopero della fame per portare alla ribalta le istanze dei braccianti agricoli immigrati.

Nell’incontro, il sindacalista delle USB ha ribadito tutte le richieste del popolo degli invisibili, a cominciare da un provvedimento di regolarizzazione per emergenza sanitaria di tutti i migranti irregolari presenti sul territorio italiano.

Soumahoro ha poi sottolineato l’esigenza di arrivare ad una cancellazione dei decreti sicurezza e degli accordi con la Libia, oltre ad una riforma della filiera agricola che arriva alla grande distribuzione, dove il capolarato la fa da padrone.

Il sindacalista, al termine dell’incontro, si è limitato a sottolineare che “servono fatti concreti”. Soumahoro ha ricevuto molti attestati di solidarietà dal mondo politico e anche da personaggi di spicco, come il conduttore Fabio Fazio.

“Torniamo a dialogare, torniamo umani, torniamo a fare politica tutti insieme – affermano le Sardine, tornate all’attivismo abbracciando proprio la protesta dei braccianti – Se non siamo capaci di aggregarci intorno a un simbolo, aggreghiamoci intorno a un’idea. Gli invisibili saranno visibili, non con le parole ma con i fatti”.

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