Ius Scholae, la Lega fa muro: il provvedimento slitta, emendamenti da discutere uno per uno

0
ius scholae

Ma lo Ius Scholae è davvero una priorità per il Parlamento? Stando alle ultime notizie sembrerebbe proprio di no. Come riporta anche il quotidiano Domani, infatti, nel calendario dei lavori di maggio della Camera risulta completamente assente la proposta di legge presentata da Giuseppe Brescia (M5S) e sostenuta, oltre che dai pentastellati, anche da PD, LeU, Italia Viva e quasi completamente da Forza Italia.

Tuttavia, c’è da dire che l’esclusione dello Ius Scholae dalla calendarizzazione di maggio è dovuta soprattutto all’ennesimo atteggiamento ostruzionistico della Lega, che fin da subito ha deciso di mettersi da traverso e fare di tutto affinché la misura non arrivi a compimento.

Prima i tantissimi emendamenti presentati dal Carroccio, ora l’opposizione del capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, che ha fatto slittare la calendarizzazione a giugno. Ma come mai questa mossa?

Con lo slittamento il presidente della commissione Affari Costituzionali alla Camera non può chiedere il contingentamento del tempo di discussione degli emendamenti, che sono all’incirca 500, di cui la maggior parte presentati dalla Lega. Proprio la forza politica del segretario Matteo Salvini esulta per la mancata calendarizzazione dello Ius Scholae.

Igor Iezzi, deputato leghista e membro della Commissione, parla chiaramente di vittoria della Lega: “Il cosiddetto Ius Scholae è l’ennesimo tentativo della sinistra di allargare le maglie del riconoscimento della cittadinanza italiana. Pensiamo ai problemi veri degli italiani”.

La Commissione sarà pertanto costretta ad analizzare gli emendamenti uno alla volta: in questo modo i lavori verranno rallentati moltissimo, con il rischio che il testo possa ad un certo punto arenarsi. I vari partiti, infatti, potrebbero facilmente mettere lo Ius Scholae più in basso nella scala di priorità, dato che nel mese di giugno sono in programma le elezioni amministrative.

L’agenda è piena anche dopo, dato che dopo l’estate subentra la discussione sulla legge di bilancio e la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche. Per farla breve, ad oggi la possibilità che lo Ius Scholae possa giungere al Senato prima della fine della legislatura appare a dir poco remota.

Ma non è tutto, perché la Lega ha messo a segno un altro “gol”. Tra i quattro relatori appena nominati per il provvedimento sul fine vita, che si trova al Senato dopo l’approvazione alla Camera, c’è anche il senatore leghista Simone Pillon, noto per le sue posizioni pro vita (e non solo).

Lo Ius Scholae, come noto, è una proposta di legge che si basa sul riconoscimento della cittadinanza italiana al minore straniero nato in Italia o che vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età, a patto che abbia completato un ciclo di studi di cinque anni in Italia.

Lascia un commento