90.000 euro sottratte all’anziano che assisteva: nei guai badante rumena

badante straniera

Si è aperto lo scorso 14 dicembre il processo nei confronti di una badante rumena, accusata di circonvenzione di incapace ai danni dell’anziano che assisteva.

Veronica Burdulea, 56 anni, collaboratrice domestica, è ritenuta la responsabile della sottrazione di circa 90.000 euro dai conti della famiglia di un generale dell’esercito di 94 anni, a cui la donna prestava assistenza nella sua abitazione bolognese, in zona Mazzini.

La donna, difesa dall’avvocato Pierfrancesco Uselli, è già stata imputata per appropriazione indebita, ma il primo procedimento si è chiuso con l’assoluzione. La prima udienza dibattimentale di questo nuovo processo è stata fissata addirittura a luglio 2023, pertanto questa vicenda rischia di protrarsi per un tempo indefinito.

Margherita Deserti, legale che rappresenta il pensionato e la sua famiglia, chiederà che il processo venga anticipato, vista anche l’età particolarmente avanzata della parte offesa. Le indagini, coordinate dal pm Stefano Dambruoso, hanno fatto emergere che la badante rumena era solita chiedere al 94enne sostanziosi prestiti in denaro (anche mille euro alla volta): la Burdulea avrebbe anche accompagnato più volte l’anziano al bancomat per procedere al prelievo.

Secondo quanto riferito al Resto del Carlino dal figlio del generale 94enne, la badante rumena avrebbe fatto leva sulla solitudine dell’anziano, rimasto vedovo, concedendogli quelle che vengono definite “moine”. La donna continuava a recarsi in visita dall’uomo anche dopo essere stata licenziata, sempre stando al racconto del figlio.

“Siamo arrivati al punto di dover avviare le procedure per ottenere che papà fosse assistito da un amministratore di sostegno, perché oltre a prosciugare il conto corrente rischiava anche in salute – racconta il figlio – Ha problemi cardiaci, ha avuto un infarto, ma continuava a farsi prescrivere il Viagra dal medico”.

Sempre le indagini hanno permesso di scoprire che la collaboratrice domestica era solita introdurre nella casa dell’anziano anche donne più giovani e familiari: “Lo hanno sfruttato fino all’ultimo, privandolo della pensione e lasciandolo in uno stato di indigenza”, aggiunge il figlio del 94enne, che si è detto convinto che la badante rumena abbia utilizzato la stessa tecnica anche con altri poveri anziani.

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