Violenze e abusi sui migranti, la denuncia di Amnesty International

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Non usa giri di parole il rapporto sul trattamento dei richiedenti asilo diffuso da Amnesty International, che critica aspramente molti governi europei, accusandoli di complicità su violenze e abusi nei confronti di rifugiati e migranti.

Il report, intitolato “Violenze e abusi contro rifugiati e migranti lungo la rotta balcanica”, evidenzia come molti governi UE si siano sostanzialmente macchiati di complicità “nei respingimenti sistematici e nelle persecuzioni illegali, spesso violente” che hanno riguardato migliaia di migranti e profughi sulla rotta balcanica. Il rapporto di Amnesty International fa riferimento specialmente alla situazione sul confine tra la Bosnia Erzegovina e la Croazia.

L’Organizzazione non Governativa internazionale, da sempre in prima linea per la difesa dei diritti umani, i governi dell’Europa si stanno concentrando esclusivamente sul rafforzamento dei confini, senza tenere conto del rispetto del diritto internazionale sulla protezione dei richiedenti asilo. In questo modo, secondo Amnesty International, non si fa altro che dare via libera ai comportamenti deprecabili della polizia croata,
accusata da varie organizzazioni internazionali di sistematici respingimenti illeciti, violenze e abusi.

Stando a quanto riportato da “Repubblica”, molti migranti sarebbero stati costretti dai poliziotti croati ad inneggiare alla squadra di calcio della Dinamo Zagabria, ma anche a gridare lo slogan-saluto degli Ustascia, l’organizzazione militare fascista del regime guidato da Ante Pavelic, complice della Shoah e ribattezzato “Poglavnik” (il Duce, ndr).

Nonostante due di questi agenti siano stati sospesi e indagati e un terzo sia stato addirittura espulso, il ministro dell’Interno croato, Davor Bozinovic, ha voluto respingere tutte le accuse scrivendo una lettera al responsabile del rapporto stilato da Amnesty, Massimo Moratti.

“I migranti – scrive Bozinovic – hanno l’abitudine di lanciare false accuse ad agenti e autorità croate nella speranza di facilitare la loro accoglienza nell’Unione europea. Le autorità croate – prosegue il ministro dell’Interno – si comportano con i migranti nel pieno rispetto delle leggi nazionali ed europee e degli accordi nella Ue”.

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