Ventimiglia, Medici senza Frontiere critica l’operato della gendarmeria al confine di Stato
Sono ancora impresse nella mente di tutti le immagini delle cariche della polizia francese a Ventimiglia, nel luglio di due anni fa. Un’atteggiamento fortemente aggressivo che suscitò molto sdegno in tutto il mondo, Italia compresa.
Con il passare del tempo la situazione non è affatto migliorata: stando a quanto riferito da Medici Senza Frontiere, infatti, le violazioni da parte delle autorità francesi a Ventimiglia sarebbero all’ordine del giorno.
La famosa Organizzazione non Governativa, ha provveduto a monitorare per 48 ore i movimenti dei migranti e della polizia francese al confine di Ventimiglia, a Ponte San Luigi e a Ponte San Ludovico.
Medici Senza Frontiere si è servita dell’ausilio di associazioni locali e di alcuni avvocati, ma anche di altre organizzazioni non governative, come La Cimade, Amnesty International, Médecins du Monde e Secours Catholique.
Ne è venuto fuori un quadro fortemente preoccupante. Tra il 26 e il 28 giugno, infatti, le autorità hanno rispedito in Italia 157 persone, mentre altre 76 sono state trattenute per ben 14 ore nell’ufficio immigrazione della polizia di Mentone.
Infine, ed è una vicenda ancora più grave, 11 giovani sono stati rimandati in Italia senza che venisse effettivamente accertato se fossero minorenni o meno.
Correva l’anno 2015 quando la Francia decise di applicare una forte stretta al confine di Ventimiglia e anche negli altri controlli di frontiera: un’azione che ha portato spesso a tensioni e violenze.
Da allora, le cose non sono affatto cambiate: anzi, stando a quanto riferito da Medici Senza Frontiere si evince un peggioramento, tanto da definire quanto accade una vera e propria “sospensione del trattato di Schengen“.
Il tutto, precisano le ONG, nel più totale silenzio da parte della politica e delle istituzioni.
In un comunicato diffuso in lingua inglese, MSF fa il punto della situazione: “Al confine franco-italiano le autorità francesi continuano a violare giornalmente la legge e il diritto dei rifugiati e dei migranti – dice l’organizzazione non governativa – Queste pratiche persistono a dispetto dei ripetuti richiami delle associazioni, l’accumulo di prove schiaccianti da parte di autorità pubbliche indipendenti e di diverse condanne in tribunale“.