Vendemmia a rischio, la soluzione di Confagricoltura: “quarantena attiva” per i braccianti stranieri

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regolarizzazione flop

I numeri definitivi comunicati dal Viminale hanno confermato che la regolarizzazione dei migranti non ha ottenuto i risultati sperati dal Governo Conte, almeno nel settore agricolo.

Pochissime le domande di regolarizzazione inoltrate dai braccianti, per via di problematiche dal punto di vista burocratico e logistico su cui non è stata trovata una soluzione in tempo utile.

Le criticità maggiori si riscontrano nella vendemmia, iniziata in Italia già da un paio di settimane. L’allarme lanciato da Confagricoltura è molto chiaro: la mancanza di manodopera è molto elevata anche a causa della quarantena obbligatoria per i lavoratori che provengono dai paesi esteri.

Basti pensare che nel settore vitivinicolo vengono impiegati stagionalmente circa 180.000 lavoratori, di cui il 40% stranieri: lo spiega al “Fatto Quotidiano” il direttore dell’area Lavoro e Welfare di Confagricoltura, Roberto Caponi.

Ecco perchè sono al vaglio alcune soluzioni che potrebbero aiutare a sbloccare questa fase di stallo che rischia di provocare danni economici serissimi a tutto il sistema agricolo.

Oltre ad una necessaria “rapidità decisionale” e ad un aumento delle risorse adeguate “per migliorare le performance del settore, fortemente penalizzato dal lockdown e dalla pandemia”, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha parlato anche della possibilità di istituire una “quarantena attiva“.

Si tratterebbe di far svolgere agli stranieri l’attività anche durante il periodo di quarantena, trattandosi di un lavoro che si svolge in aperta campagna – spiega Giansanti – a condizione che lavorino separati dagli altri dipendenti e che non lascino l’azienda per 15 giorni“.

Gruppi di massimo quattro o cinque persone, in attesa dell’esito del tampone. Ma non c’è solo la quarantena obbligatoria a creare problemi all’agricoltura: come suggerisce Caponi, sarebbe necessario procedere alla proroga dei permessi di soggiorno scaduti attraverso il Decreto Flussi.

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