USA : bambini messicani allontanati dai genitori, ricongiungimento difficile

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Aveva suscitato clamore e indignazione la politica portata avanti dall’amministrazione USA, guidata dal presidente Donald Trump, nei confronti dei figli degli immigrati clandestini.

In tutto il mondo, le immagini dei bimbi costretti a separarsi dai propri genitori (con tanto di audio che registrava il pianto disperato dei piccoli) avevano scatenato un mare di polemiche, con moltissime critiche nei confronti del tycoon e più in generale del governo statunitense.

Proteste che avevano interessato anche buona parte del Congresso, compresa una fetta di Repubblicani, fino a toccare anche la first lady, Melania Trump, che aveva definito la separazione dei bimbi dai loro genitori e la loro chiusura in gabbia una pratica disumana.

Pressioni talmente forti da spingere Donald Trump a rivedere le proprie posizioni: il presidente aveva infatti deciso di firmare un ordine esecutivo che stoppasse immediatamente la separazione dei bambini stranieri dai genitori che provano a varcare illegalmente – cioè senza chiedere ufficialmente asilo – la frontiera con il Messico.

Tuttavia, era apparso subito chiaro che l’amministrazione USA non aveva le idee molto chiare su come affrontare il ricongiungimento.

Si sa, quando si mettono in campo delle politiche che causano un danno molto esteso, è sempre molto difficile porvi rimedio.

I numeri sono impietosi: circa 2.300 bambini sotto i 12 anni erano stati allontanati dai propri genitori, e in assenza di un protocollo chiaro l’unica possibilità di aiuto poteva arrivare solo dalle organizzazioni non governative che prestano assistenza ai minori non accompagnati, che avrebbero dovuto accollarsi l’intero onere.

Dopo una ventina di giorni dalla firma del provvedimento, i risultati ottenuti dall’amministrazione Trump in termini di ricongiungimenti sono semplicemente disastrosi.

Il tribunale di San Diego aveva imposto lo stop alla separazione per 102 piccoli – di età inferiore a 5 anni – allontanati dai genitori mentre questi tentavano di oltrepassare illegalmente il confine del sud degli Stati Uniti.

Ebbene, di questi 102, solo 75 riusciranno a riabbracciare i propri genitori: per loro le procedure sono state completate, mentre per gli altri 27 si dovrà ancora attendere.

Un processo incomprensibile per buona parte dell’opinione pubblica americana e anche per l’American Civil Liberties Union (Aclu), una ong statunitense che si occupa di diritti umani, che ha definito il tutto “insensato”.

E non è tutto: dalle ultime indiscrezioni sembra che il governo USA stia procedendo al test del DNA per tutti i bambini di età inferiore ai 5 anni.

Tutto questo mentre il mondo delle star si mobilita per mettere una volta per tutte la parola fine alla pratica della separazione tra bimbi e genitori.

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