Unione Europea, passa la condanna ad Orban: via libera alle sanzioni

0
viktor orban

Il Parlamento europeo ha votato la condanna contro l’Ungheria di Viktor Orban. L’ufficialità è arrivata da pochi minuti. Strasburgo ha quindi approvato la relazione Sargentini sullo stato di diritto in Ungheria, dando così l’ok all’applicazione dell’articolo 7 dei Trattati, che nella sua fase più avanzata può condurre a sanzioni contro il Paese.

I voti a favore delle sanzioni nei confronti del paese magiaro sono stati 448, mentre in 197 si sono espressi contro. Le astensioni sono state 48, per un totale di 693 votanti. Ora la parola passa al Consiglio europeo, ovvero ai capi di Stato e di governo dell’Unione.

Per attivare la procedura dell’articolo 7 era necessaria una maggioranza dei due terzi dei voti espressi, oltre alla maggioranza assoluta dei deputati europei.

Prima del voto, Orban aveva nuovamente espresso la sua posizione di assoluta chiusura nei confronti dell’Europa e della posizione pro-migranti. “Siete voi quelli che attaccano l’Ungheria, io la difendo – ha detto il leader magiaro – Ci punite perché difendiamo le frontiere. Ma noi continueremo a farlo, anche contro di voi, se necessario”.

Orban ha poi elogiato l’operato del ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini: “Sulla migrazione sono disposto a cooperare con qualsiasi governo che vuole difendere le frontiere, non è per me una questione partitica, e devo dire che mi tolgo il cappello di fronte agli italiani per il coraggio che stanno avendo e hanno avuto per quanto hanno fatto”.

La Lega, come ampiamente annunciato in questi giorni, ha votato contro le sanzioni nei confronti dell’Ungheria. Stesso discorso per Forza Italia, unica forza del Partito Popolare Europeo a prendere le difese di Orban.

Una posizione, quella di Salvini e di Berlusconi, diametralmente opposta a quella del Movimento 5 Stelle, che si è schierato con decisione contro Viktor Orban: i grillini contestano al premier magiaro “gravi violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini ungheresi e delle minoranze, su tutte quella ebrea”.

Lascia un commento