Unione Europea e Tunisia, accordo in vista su visti e immigrazione

tunisia unione europea

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Rendere più facili i visti per chi deve viaggiare per lavoro o per studio ma anche un maggiore controllo dell’immigrazione irregolare: questo lo scopo della trattativa tra Ue e Tunisia

Commissione Europea e Tunisia hanno avviato le trattative per arrivare alla firma di due accordi internazionali che renderanno più facili gli ingressi legali in Europa ma attiveranno anche una collaborazione più stretta sui rimpatri degli immigrati irregolari.

In particolare il primo degli accordi transnazionali mira a facilitare la concessione di visti per soggiorni brevi dei cittadini tunisini in Europa. Quindi dovrebbero scomparire del tutto alcuni requisiti previsti attualmente dal Codice dei Visti soprattutto per alcune tipologie di persone, come ad esempio gli studenti o quelli che viaggiano per motivi di lavoro.

L’accordo sui rimpatri invece è basato sulla riammissione dei migranti irregolari che sono stati individuati in Paesi dell’Unione Europea e devono essere rimandati in Tunisia. Come spiega una nota della Commissione Europea il compito è quello di ”spianare le procedure e a chiarire, semplificare e velocizzare la cooperazione in quest’area”.
Si tratta comunque di negoziati paralleli perché alla base di deve essere l’impegno reciproco da ambo le parti.

Infatti l’Unione Europea ha posto come condizione che ci sia piena collaborazione da parte del governo tunisino nel controllo sui flussi irregolari, altrimenti verranno bloccati anche quelli dei regolari Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo alle migrazioni, commenta con entusiasmo l’avvio di queste trattative che segnano una nuova fase nelle relazioni tra Unione Europea e Tunisia.

“Facilitando i rilasci dei visti, verranno rafforzati i contatti tra i popoli e i legami economici, culturali e scientifici”. E soprattutto la Tunisia sarà un esempio, oltre che un Paese precursore perché rappresenta la prima nazione del Nord Africa che godrà di un accordo per facilitare i visti. Ma lo scopo primario resta quello di controllare il flusso dei migranti, evitando quindi i rischi legati all’immigrazione irregolare dalla Tunisia e non solo.

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