Tribunale Bari accoglie ricorso del richiedente asilo: “Comune lo iscriva all’anagrafe”

anagrafe bari salvini

Dal Tribunale di Bari arriva un altro duro colpo al decreto sicurezza fortemente voluto dall’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

La prima sezione civile (giudice Giuseppe Marseglia) ha infatti emesso un’ordinanza che accoglie il ricorso presentato da un cittadino originario del Bangladesh e impone al Comune di Bari l’iscrizione all’anagrafe dello stesso. L’uomo è un richiedente asilo, residente in Italia dal luglio del 2016.

Il Tribunale ha dato ragione al bengalese. Come stabilito dal giudice, la mancata iscrizione impedirebbe l’accesso “a tutti i servizi ad essa connessi”.

Grande soddisfazione per la sentenza del tribunale barese viene espressa anche dall’avvocato difensore del richiedente asilo, Felice Patruno. Il suo cliente si era visto respingere l’asilo dalla Commissione territoriale per la protezione internazionale di Bari. Come riportato dal quotidiano “La Repubblica”, la richiesta attende ancora il pronunciamento della Cassazione.

“Il diritto all’iscrizione richiede due requisiti necessari: uno oggettivo consistente nella permanenza in un certo luogo ed uno soggettivo – si legge nel dispositivo – e cioè l’intenzione di abitarvi stabilmente”.

Per il giudice Marseglia, è quindi ragionevole ritenere che il ricorrente, avendo proposto richiesta di asilo ed ancor più avendo sottoscritto volontariamente un contratto di locazione regolare della durata di due anni per un immobile a Bari, “abbia integrato entrambi i requisiti, trovandosi di fatto stabilmente sul territorio italiano ormai dal 2016, circostanza che dimostra il carattere non episodico e di non breve durata”.

La mancata iscrizione, motiva il Tribunale, avrebbe quindi impedito al bengalese di accedere ad una serie di servizi essenziali, quali ad esempio l’assistenza sanitaria, l’istruzione dei minori richiedenti protezione internazionale e dei minori figli di richiedenti protezione internazionale, la possibilità di svolgere l’attivita lavorativa, la partecipazione ad attività di utilità sociale.

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