Test DNA per i migranti senza documenti. La proposta USA fa discutere

0
caritas salvini migranti

Fa discutere la nuova proposta del governo americano per monitorare i migranti e verificare la presenza di persone potenzialmente pericolose.

L’ultima idea dell’amministrazione guidata da Donald Trump è quella di raccogliere dei campioni di DNA tra i migranti e i richiedenti asilo che sono sprovvisti di documenti detenuti dai funzionari dell’immigrazione.

La proposta è stata presentata nel dettaglio dal vice ministro della Giustizia, effrey Rosen, che ha precisato come i campioni verrebbero inviati direttamente all’FBI per procedere all’incrocio.

I risultati dei test verranno poi inseriti in un database che le forze di sicurezza utilizzano per individuare i criminali.

Come spiegato dal vice ministro Rosen,  la proposta di cambiamento delle regole “aiuterà a salvare vite e a portare criminali davanti alla giustizia”.

Tuttavia, l’idea del governo USA ha già scatenato l’ira delle opposizioni e le critiche delle associazioni per i diritti civili. Già lo scorso 2 ottobre, quando la voce di una proposta di questo tipo era cominciata a circolare negli ambienti statunitensi, la storica associazione per i diritti civili Aclu aveva pesantemente attaccato l’eventuale provvedimento.

“La raccolta forzata di campioni di Dna solleva gravi preoccupazioni per la privacy e le libertà civili oltre a mancare di giustificazione – la nota dell’Aclu – Questo tipo di raccolta di massa altera l’obiettivo della raccolta del Dna che passa da quello per le indagini criminali alla sorveglianza di massa”.

Ad oggi, infatti, le autorità americane possono prelevare campioni di DNA solo ai migranti che vengono giudicati davanti a tribunali federali per reati penali.

Dopo 20 giorni dalla presentazione della proposta verrà avviato un programma pilota, tramite il quale il Dipartimento di Giustizia “tasterà” le reazioni pubbliche su questa possibile nuova misura.

Lascia un commento