La circolare ministeriale sui permessi di soggiorno umanitari

E’ notizia recente che, il Ministro degli Interni e Vicepremier del Governo in carica, Matteo Salvini, ha inviato a tutti i Prefetti e Presidenti di Commissione una circolare che richiede una velocizzazione delle richieste ed una minor concessione di permessi di soggiorno per motivi umanitari, si calcola infatti che quest’anno siano circa il 28% delle richieste accolte riguardano questa tipologia di permesso.

E’ stata richiesto inoltre un rigoroso esame delle persone più vulnerabili e, pertanto, da tutelare.

Permessi di soggiorno: le indicazioni del Viminale

Matteo Salvini dice di aver personalmente richiesto una velocizzazione delle pratiche per i migranti realmente in fuga dalle guerre ma anche il blocco dei non aventi diritto (migranti economici).

Tutto questo comporterebbe di fatto una drastica riduzione dei permessi concessi per difficoltà umanitaria, della durata di due anni e rinnovabili, previo accertamento dell’ invariata condizione del soggetto.

Anche se può sembrare che i soggetti più colpiti potrebbero essere donne e minori, il Viminale precisa che la circolare non deve e non può derogare norme o superare leggi esistenti.

Nel caso specifico si richiede, a fronte di leggi poco chiare, che su tutto il territorio nazionale ci siano interpretazioni univoche.

Matteo Salvini ha fatto inoltre spostare, dopo una verifica di tutti i progetti riguardanti l’immigrazione ed accoglienza, 42 milioni di Euro dall’accoglienza ai rimpatri volontari, dichiarando che quello che sino a pochi giorni fa era un lucroso affare per pochi diventerà un utile strumento per la sicurezza e rimpatri.

Attualmente, si legge nella circolare, sono in valutazione 136.000 richieste di protezione, numeri in crescita rispetto al 2017 quando erano state 130.000 a fronte di 119.000 migranti sbarcati sulle coste Italiane.

Per ridurre i tempi di attesa delle domande e della relativa permanenza nei centri appositi, con oneri molto rilevanti a carico dello Stato, è necessario che i 50 collegi di riconoscimento delle domande dei rifugiati presenti sul territorio, lavorino a pieno ritmo 5 giorni su 5.

Salvini, infine, invita tutti alla massima serietà ed attenzione nell’esame delle pratiche che danno realmente diritto al permesso di soggiorno.