Si rifiutano di fare il tampone per evitare l’espulsione: l’escamotage dei migranti

Evitare l’espulsione dal territorio italiano sfruttando la pandemia di Covid-19

Sarebbe questa la tecnica utilizzata da alcuni immigrati irregolari per restare in Italia, stando a quanto riportato dalle testate “Il Giornale” e “Libero”. Si tratterebbe in sostanza di un trucchetto per aggirare i provvedimenti di espulsione tramite le regole sanitare stabilite in seguito all’emergenza Covid.

Come spiega Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, appartenente a Fratelli d’Italia, i migranti che vogliono evitare l’espulsione si rifiutano di eseguire il tampone. Una pratica che è stata segnalata anche dal centro di identificazione ed espulsione di Via Corelli, a Milano.

Perché non sottoporsi al test per la ricerca del coronavirus consentirebbe di rimanere in Italia?

La spiegazione è fin troppo semplice. Sia le compagnie aeree che quelle marittime richiedono ai passeggeri certificati che dimostrino la negatività al Covid.

Non eseguendo il tampone, i migranti non possono lasciare il Paese, pur essendo destinatari di provvedimenti di espulsione.

“Dopo 120 giorni tornano liberi anche i responsabili di reati come rapina o stupro”, tuona il “meloniano” De Corato, che sottolinea come il trucchetto sia ormai arcinoto. “Tutti lo usano perché sanno che non esiste una legge che gli obblighi a sottoporsi al tampone”, aggiunge l’assessore lombardo.

Uno scenario di cui aveva parlato lo scorso febbraio anche il quotidiano “La Repubblica”, in riferimento a quanto accaduto al CPR di Torino, dove ogni settimana decine di migranti si rifiutavano di sottoporsi al test Covid per evitare l’espulsione e il conseguente rimpatrio.

error: Content is protected !!