“Se ci dai il kebab non ti facciamo multe”. Due agenti condannati a 4 anni

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Sorvolavano sui controlli in cambio di una “tangente” a base di… kebab.

In seguito all’accusa di concussione è arrivata la condanna in primo grado a quattro anni di reclusione per due ex agenti del commissariato Prenestino, Vincenzo Di Ruzza e Cosimo Di Cataldo.

Stando a quanto emerso dalle indagini, infatti, i due poliziotti avevano stipulato una sorta di accordo con il gestore egiziano della rosticceria “Il Wurstellone”, situata a Roma, nel quartiere Centocelle, precisamente in Via dei Platani.

La coppia di agenti garantiva di non effettuare alcun controllo nella rosticceria gestita dall’egiziano, in cambio del kebab gratis. Il tutto è accaduto nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010, quando Di Ruzza e Di Cataldo conoscono El Said, che a sua volta li porta a conoscenza di un imprenditore con cui ha ottimi rapporti: si tratta di Mohamed Deyab Yakan Badawy, egiziano con regolare permesso di soggiorno.

Dato che l’imprenditore è famoso a Centocelle per la sua cucina, ecco che ai due agenti viene in mente di cominciare ad effettuare delle ispezioni volte solo ad ottenere dei copiosi “spuntini”. In cambio, i due poliziotti promettono che non rileveranno violazioni e di conseguenza non verranno elevate multe. Kebab, quindi, ma anche tramezzini e rustici in grande quantità.

Non contenti, un giorno i due agenti decidono di alzare la posta. Uno di loro, Vincenzo Di Ruzza, si fa addirittura pagare un viaggio in Egitto per lui e per tutta la sua famiglia, mentre Di Cataldo si fa acquistare un iPhone e due notebook. Un vero e proprio “pizzo”, finchè il commerciante non decide di denunciare i due poliziotti, forte anche del fatto che nel suo negozio è tutto in regola.

I giudici hanno condannato anche l’egiziano El Mohamed Said, che ha fatto da tramite con l’imprenditore per convincerlo a fornire i “servizi” a Di Ruzza e Di Cataldo.

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