Salvini: “Decreto legge per fermare in mare le ONG”

Lo sbarco della nave Sea Watch a Siracusa con 47 migranti che hanno visto finalmente terminare il loro incubo è stato salutato con grande soddisfazione da molte componenti sociali, dalla Chiesa e anche da buona parte di quelle organizzazioni politiche che si oppongono alla campagna portata avanti dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, strenuo difensore della tolleranza zero.

Tuttavia, Salvini non sembra voler retrocedere di un millimetro dalle sue posizioni, tanto che stando alle ultime indiscrezioni il responsabile del Viminale sarebbe intenzionato a lavorare su un decreto legge che vada a bloccare definitivamente le Organizzazioni Non Governative (ONG), impegnate nella ricerca e nel soccorso dei migranti nel mar Mediterraneo.

Salvini e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, starebbero cercando una soluzione che non “cozzi” con le normative italiane e internazionali.

“Stiamo lavorando per sigillare le acque territoriali italiane alle navi sgradite”, spiega lo stesso vicepremier del governo Conte, che ribadisce come l’obiettivo resti quello di “risolvere definitivamente il problema con le organizzazioni non governative”.

Danilo Toninelli ha poi chiarito che non si sta ragionando su un blocco navale, ma su una norma “che inibisca l’ingresso delle Ong per ordine pubblico”.

Il testo su cui sta ragionando il governo è la “Convenzione delle nazioni unite sul diritto del mare”, il trattato di Montego Bay del 1982, ratificato dall’Italia nel 1994. 

Negli articoli 17 e 19 si precisa che in caso di “pericolo per la sicurezza nazionale” è possibile bloccare l’ingresso delle navi nelle acque territoriali.

Tuttavia, si tratta di un passaggio molto delicato, e la posizione espressa da Salvini e Toninelli potrebbe andare incontro a violazioni internazionali: basti pensare alla Convenzione di Amburgo, che obbliga gli Stati a salvare ogni persona in pericolo in mare e trasferirla in un luogo sicuro.

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