Dopo tanta fatica e diversi scontri, compreso quello con il Quirinale, il nuovo governo giallo-verde ha visto ufficialmente la luce sotto la guida del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Sono state settimane difficili, con l’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega che sembrava definitivamente saltata dopo il “niet” imposto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul nome di Paolo Savona al Ministero dell’Economia.

Un rifiuto che aveva scatenato soprattutto i grillini: Luigi Di Maio era arrivato addirittura a chiedere l’impeachment per il Capo dello Stato, salvo poi tornare sui suoi passi e cercare insieme a Mattarella una soluzione all’impasse.

Lo stallo, come noto, è stato successivamente risolto dirottando Savona alle Politiche UE e nominando un altro leghista, Giovanni Tria, all’Economia. Una svolta che ha permesso al nuovo governo di prendere vita e di cominciare la propria attività.

Tuttavia, c’è chi ritiene che l’esecutivo non durerà molto, sia per le differenze tra leghisti e pentastellati che prima o poi verranno fuori, sia per la maggioranza piuttosto ridotta al Senato.

Un’ipotesi non così campata in aria, specialmente se si osservano i comportamenti di Di Maio e Salvini, che paiono in campagna elettorale permanente.

I due leader sono ora impegnati in Sicilia in vista delle elezioni amministrative che si terranno domenica prossima in molti Comuni, compresa Catania.

Movimento 5 Stelle e Lega si presentano divisi: il Carroccio mantiene salda quell’alleanza di centrodestra frantumata a livello nazionale dallo “strappo” di Salvini, inizialmente salutato con “benevolenza critica” da diversi esponenti di Forza Italia, ma successivamente criticato dai forzisti e da Silvio Berlusconi.

Salvini è intenzionato a dare battaglia anche in Sicilia. Dopo essersi recato nel capoluogo etneo, dove ha tenuto un comizio, il neo ministro dell’Interno ha visitato l’hot-spot di Pozzallo, dove ha ribadito uno dei suoi cavalli di battaglia degli ultimi anni: ridurre drasticamente lo sbarco di migranti.

Parlando alla folla, Matteo Salvini ha riconosciuto il buon lavoro svolto dal governo precedente, in particolare dal ministro Minniti, che ha permesso già una forte riduzione degli sbarchi.

Tuttavia, secondo il leader leghista, c’è bisogno di fare molto di più in tema espulsioni. Salvini ha ricordato che lo scorso anno il governo ha provveduto all’espulsione di 7mila immigrati, una cifra ritenuta troppo basso dal vicepremier.

Nel suo discorso, Salvini ha ripreso anche quanto affermato dalla Merkel, che ha riconosciuto che l’Italia è stata lasciata sola, e ha precisato la contrarietà alle modifiche del regolamento di Dublino per le nuove politiche d’asilo.

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