Rubati passaporti italiani destinati al macero e rivenduti al mercato clandestino

passaporto italiano

L’autorità di pubblica sicurezza di Fiumicino ha smantellato un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di passaporti italiani già stoccati per il macero e che venivano rimmessi nel mercato clandestino in zone calde del medio oriente come la Siria e Iraq, oltre che Afghanistan.

Le indagini degli uomini della Polizia di Stato hanno portato a undici misure cautelari emessi dal giudice delle indagini preliminari di Roma, e che hanno colpito anche tre funzionari dell’Istituto Poligrafico dello Stato e del Ministero dell’Economia e Finanze, indagati di aver sottratto i passaporti italiani destinati alla distruzione e conservati nei magazzini della Zecca dello Stato.

Dal quanto è emerso negli atti risulta che i documenti d’identità, sottratti nei magazzini di proprietà statale, finivano sul mercato nero e spediti in Siria, Iraq e Afghanistan.

La gestione dell’organizzazione vedeva la partecipazione di magrebini (algerini e marocchini) con attività nella capitale, a Napoli e collegamenti a Parigi, Molembeek, in Belgio e Turchia (Istanbul).

Preoccupazione per i passaporti già sottratti e che potranno essere utilizzati per scopi illeciti.
Si tratta di trecento passaporti intonsi, facenti parte di uno stock di quattromila documenti d’identità, che la questura di Milano aveva inviato al macero a causa del difettoso funzionamento del chip.

L’Istituto Poligrafico ha però prontamente precisato che “il personale coinvolto nell’indagine già da tempo è stato allontanato dal processo di lavorazione di passaporti o di altri documenti di identità e “peraltro l’Istituto ha fornito la massima collaborazione agli organi inquirenti per agevolare l’accertamento di eventuali responsabilità individuali anche al fine di adottare tutti i provvedimenti necessari a tutela degli interessi aziendali”.

Fonte adnkronos

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